Le abitudini acquisite sono difficili da cambiare e l’abbinamento mentale di un fucile prodotto in Turchia si unisce facilmente a una quotazione molto interessante. A questa si lega un’esecuzione più che discreta, da giudicare come nostra consuetudine, insieme al prezzo che rimane una funzione inscindibile del prodotto. L’ultimo sovrapposto gentilmente affidatoci dalla ditta Paganini di Torino stravolge gli assetti conosciuti con una cifra fuori dai soliti schemi: poco meno di 3.300,00 € sono un bel po’ di soldi e fa pensare come la Yildiz, Casa ben nota per le sue prerogative, voglia tentare il mercato con un prodotto differente dal solito nell’impatto visivo, nella progettazione e nella tecnica esecutiva.
Ci siamo messi d’impegno per valutare l’ingegnosità applicata e la classe di esecuzione: parlando chiaro, e non nel modo gesuitico di cui ogni tanto siamo accreditati, esponiamo le valutazioni che saranno in parte oggettive, in parte personali.
Caratteristiche tecniche
Partiamo con il materiale impiegato per la bascula: acciaio legato lavorato di fresa e di elettroerosione, cementato e lucidato. La massa sarà, come vedremo, una remora per il mercato italiano dove oramai il peso dell’arma dev’essere pari a quello di un giunco o di una cannina da passeggio della Ravarini & Castoldi. Poi si giocano tutte le carte disponibili per minimizzare la sensazione di rinculo, doverosamente sollecitando un’encomiabile inventiva per la soluzione del problema fisico che fatalmente riappare, cartuccia dopo cartuccia, come la fame dopo il digiuno o la stanchezza dopo la fatica. L’impostazione si differenzia da quella in uso in molti sovrapposti italiani con i doppi tenoni affiancati e posti sotto al profilo della canna inferiore. Qui si nota una ripresa del progetto di Boss con spallature ricavate all’interno dei fianchi di bascula a cui fanno da contrasto i tenoni arcuati ricavati dal monobloc di culatta: nel loro profilo posteriore sono fresati i denti di aggancio per il tassello di chiusura, mosso dalla chiave e formato da due rebbi a U con sezione semicilindrica di cui la parte piana attua il serraggio.
Da notare ancora come tale profilo, grazie a opportune fresature, si ponga più arretrato rispetto alla superficie della faccia di bascula, quindi con un braccio di leva più favorevole. I semiperni inseriti dietro al giro di cerniera e gli orecchioni ricavati ancora dal monobloc integrano il complesso: se ai tenoni e ai risalti laterali va il carico maggiore per opporsi, sotto sparo, alla spinta in avanti del gruppo canne, ciò non di meno i semiperni avvitati vengono sostenuti da ispessimenti trapezoidali ottenuti di blocco dallo spessore di bascula.
Va segnalato come rispetto all’originario progetto inglese le superfici laterali di contrasto siano ridotte, tuttavia la posizione è favorevolmente situata a livello della mezzeria della canna inferiore, quella che d’abitudine viene maggiormente sollecitata, opponendosi quindi in asse alla forza applicata. Ancora si osserva come la parte bassa dei tenoni non abbia alcuna funzione di contrasto mancando le mortise nel dorso di bascula spianato: lo studio è chiaramente finalizzato per ridurre gli interventi e quindi i costi. Tornando ai particolari della bascula si nota la corretta foratura per l’uscita dei percussori dalla faccia, a fianco il nottolino per la rimessa al centro della chiave ad arma smontata, la posizione non proprio elegante della slitta di armamento a vista sul fondo, mentre sono all’interno e quindi ben dissimulate le due astine di comando degli eiettori che occhieggiano dal doppio giro di cerniera: qui le striature denotano un corretto aggiustaggio per la messa in tiro del fucile.
Apprezzabile nel complesso l’estetica di questo modello dove spiccano i doppi seni posti in risalto dalle marcate scalfature della testa di bascula raccordate verso l’alto per formare la sede della chiave di apertura: questa è del tipo a perno integrale dove si evidenziano giuste proporzioni e convessità prolungate nel corpo che termina con l’elegante ovale del pulsante. Si torna a una normalità indotta dalle lavorazioni, in buona parte meccanizzate, con la codetta superiore su cui è ben aderente la chiave: le linee dritte, non rastremate, se rapportate al prezzo di vendita appaiono banali. Rimane assolta la funzione che incorpora la slitta della sicura con bottone semisferico zigrinato, comprensiva del selettore meccanico di sparo. Sobrio, quasi francescano, il disegno dei fianchi spianati su cui un minimo rilievo evidenzia i rinforzi laterali e quelli del dorso, congiunti fra loro da un arco tondo.
Canne, scatti e legni
Le canne ricavate da acciaio al carbonio presentano una misura di 66 cm e sono predisposte per gli strozzatori intercambiabili forniti in numero di cinque insieme all’arma: non viene indicata la foratura interna. Raddrizzatura e finitura danno un segno di accuratezza: uniche tracce di fresatura appaiono all’interno delle camere di cartuccia mentre risultano accuratamente bisellati gli incavi di presa negli estrattori i cui gambi scorrono in apposite guide del monobloc. Efficace poi l’ombreggiatura rullata della bindella sopraelevata con ponticelli a inclinazione alternata, saldati alla sottobindella. Un grilletto lucidato e di ottima arcuatura sporge entro la guardia, anch’essa disegnata con un ovale che non ammacca il dito medio del tiratore: un poco elevati i grammi denunciati dal Lyman con valore medio del primo pari a 2035 g e 1743 g nel secondo. L’assenza di vizi come filature, incertezze e altre negatività consente, nonostante il peso di sgancio, un impiego regolare e piacevole.
Corretta l’incassatura con leggero spessore a crescere: i legni mostrano una tinta molto oscurata che ne mortifica un poco l’aspetto rendendolo fin troppo serioso, anzi troppo Pro: ottime le linee regolari e rientranti nei canoni di estetica e praticità con impugnatura a pistola ben arcuata e a sezione crescente verso la coccia, comoda per mani di varie misure, nasello elevato e dorso arrotondato per una giusta postura del viso e dell’occhio, calciolo in gomma che attutisce ulteriormente la sensazione di rinculo già ben mitigata dal peso pari a 3.470 g. L’astina a sezione prismatica con bordi arrotondati cade bene in mano consentendo un preciso brandeggio: all’interno è montato il testacroce con qualche relazione anomala fra metallo e legno, ma il rapporto con il giro di cerniera della bascula indica una corretta messa in tiro dell’arma, che è poi quello che conta. L’aggancio alle canne vede il sistema Aoget con leva esterna dotata di comodo appoggio per il dito.
Per concludere
Al campo di tiro a volo di Settimo Torinese abbiamo provato il fucile su bersagli cartacei dove le cartucce Eley e Remington hanno fornito rosate adeguate alle aspettative, così come nelle mani dell’amico Fabio, valido tiratore di pedana, il Pro ha squassato diversi piattelli anche di seconda canna a distanze considerevoli. Valide e confortanti quindi le risultanze balistiche mentre permangono alcuni dubbi sulla finitura lucidata dei ramponi e qualche dettaglio rilevabile dalle immagini a corredo di questo brano. Rimane lo scoglio del prezzo che paragonato a prodotti nazionali di Beretta, FAIR e Rizzini, tanto per citare tre epigoni del settore delle canne sovrapposte, lascia qualche sensato dubbio per la scelta.
Scheda tecnica
Costruttore: Yildiz Silah Sanai ve Tic. Ltd. Sti. – 15100 Burdur – Turchia
Importatore: Paganini Torino – [email protected] – www.paganini.it
Modello: Pro
Tipo: fucile a due canne ad anima liscia basculanti sovrapposte
Calibro: 12/76
Bascula: in acciaio ricavata da lavorazione all’utensile con macchine CNC – finitura nichelata
Canne: in acciaio al carbonio
Strozzatori: 5
Batteria: montata sul sottoguardia
Eiettori: automatici selettivi con aste lunghe e molle inserite nel monobloc di culatta
Funzionamento: monta delle batterie con basculaggio delle canne
Scatto e sicura: scatto con monogrillo meccanico – tasto della sicura sulla codetta di bascula con selettore di sparo
Mira: bindella ventilata da 7 mm saldata alla canna con sottobindella, mirino LPA in plastica rossa
Calciatura: calcio ergonomico in noce – impugnatura a pistola – calciolo in gomma – astina arrotondata – sgancio con leva tipo Aoget – zigrino a laser
Finiture: brunitura per canne e nichelatura delle altre parti metalliche
Lunghezza totale: 1090 mm
Peso: 3.470 g circa
Prezzo informativo: 3.271,00 € (iva compresa)
Accessori: 5 strozzatori con chiave di smontaggio – valigetta in ABS con foderine in velluto sintetico
Grazie al sig. Ivan Scena del TAV “Città di Torino” di Settimo Torinese per la disponibilità nel corso delle prove (+39 338 409 6692)