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Successo sotto ogni profilo per la macchina organizzativa della Federcaccia Lazio e provinciale di Viterbo, in collaborazione con “Segugi e Segugisti”, in occasione della XI Coppia Italia per cani da seguita su lepre in muta per categorie A e B (cani iscritti e non iscritti Enci). Dal 17 al 20 novembre, Montefiascone ha ospitato conduttori e segugi provenienti da tutta Italia, rappresentanti di eccellenze cinofilo-venatorie di primissimo livello. Le zone di ripopolamento e cattura gestite dall’Atc Vt 1, pregiatissime per terreni e qualità dei selvatici, hanno ospitato le semifinali, mentre le giornate di sabato 19 e domenica 20 hanno avuto per scenario due aziende venatorie gestite con estrema oculatezza: l’A.F.V. Chiusa Farina (Ischia di Castro – Viterbo) per la categoria A e l’A.T.V. Il Tesoro (Acquapendente) per la B. Il maltempo non ha risparmiato le giornate delle semifinali e della finale del sabato, il che, unito alla forte presenza di ungulati sui terreni prescelti, ha messo davvero a durissima prova tutti gli equipaggi, con la componente aleatoria a giocare un ruolo ancor più determinante nel fare la differenza tra le migliori mute italiane. Queste ultime hanno reso onore al proprio blasone, dimostrandosi attrezzate sotto ogni aspetto, e dando vita ad azioni stupende durante l’intero fine settimana. I giudici Marcello Canonico, Franco Nardi, Andrea Paliotta, Rossano Fognani, Giuseppe Iacoponi, Pietro Cristofolini, Marco Di Ventura, Maurizio Scipioni e Felice Santacroce hanno potuto assistere al lavoro di alcuni rappresentanti dell’eccellenza cinofila italiana su lepre, traendone considerazioni ed emozioni.
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Al termine della “quattro giorni” ad aggiudicarsi la Coppa Italia per la categoria A è stata la muta di Andrea Cataldi, che si è imposta sull’equipaggio di Massimo Sarandrea. Terzo classificato Rodolfo Del Treste. Per la categoria B vittoria di Michele Calderari, davanti ai segugi di Giorgio Sorichetti e di Giovanni Ferrero. Davvero impeccabile la macchina organizzativa, coordinata da Giuseppe Iacoponi con la Segreteria affidata al puntuale Maurizio Bellacima. Per l’intero arco della manifestazione tutto è andato secondo copione, con un bellissimo “zero” sulla casella dei reclami a testimoniare quanto tutto sia stato curato fin nei minimi dettagli.
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Soddisfatto, e non poco, il presidente regionale di Federcaccia Lazio Aldo Pompetti, cui per la seconda volta nel giro di due anni è stata affidata l’organizzazione della finale nazionale di Coppa Italia in muta. Il presidente regionale ha ringraziato tutti, dagli organizzatori alle istituzioni, dai giudici ai concorrenti, dall’Atc di Viterbo 1 agli istituti privati che hanno ospitato le finali. “Rispetto per l’ambiente e per la selvaggina: questo è il messaggio – ha detto Pompetti durante le premiazioni – che intendiamo divulgare ad ogni livello.
Il nostro obiettivo deve essere quello di acquisire sempre maggiore credibilità, fino a proporci per un’oculata gestione dell’ambiente e della fauna”. Pompetti ha esteso ai presenti anche il saluto del presidente nazionale Gian Luca Dall’Olio, appassionato segugista ma impossibilitato a prendere parte alla manifestazione. Federcaccia Lazio ringrazia tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione della Coppa Italia.