Il calendario venatorio delle Marche è considerato uno dei migliori d’Italia, ma c’è chi ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale proprio contro questo testo. Si tratta delle sezioni locali del WWF e della LAC che hanno pubblicato un comunicato congiunto per motivare le ragioni della loro scelta. Il calendario marchigiano viene definito un “ennesimo regalo alle frange più estremiste del mondo venatorio”.
Inoltre, la Regione è accusata di accanimento contro la fauna selvatica e di permettere a “poche migliaia di cacciatori” di abbattere milioni di esemplari di specie migratrici. Le due associazioni hanno criticato soprattutto la caccia all’allodola, al moriglione e alla tortora; non manca nemmeno la polemica in merito alle munizioni di piombo nelle zone umide e in quelle fluviali.
L’apertura anticipata a settembre e la chiusura a febbraio vengono giudicate come una mancanza di comprensione delle fasi riproduttive dei migratori, senza dimenticare i mancati investimenti delle Marche nel progetto dei centri di recupero della fauna. Il ricorso al TAR è composto da più di 30 pagine e 18 motivazioni. Tutte le critiche mosse a questo calendario venatorio regionale sarebbero caratterizzate dal fatto che proprio questo testo ha rischiato di far aprire una procedura di infrazione da parte dell’Unione Europea. Ora si attende il responso dei giudici amministrativi.