In una nota congiunta ACLI Ambiente Foggia, WWF Foggia e il Centro Studi Naturalistici del comune pugliese è stato reso noto l’accoglimento sostanziale dell’istanza presentata dalle associazioni a giugno per tutelare la presenza della lepre italica nel Parco del Gargano. Come sottolineato dal comunicato, si sta parlando di una specie esclusiva della zona Centro-Sud del nostro paese, oltre che della Corsica e che sarebbe in pericolo a causa del ripopolamento faunistico-venatorio.
ACLI, WWF e Centro Studi si sono opposte all’immissione delle lepri europee da allevamento, considerata massiccia. Inoltre, le due specie di lepre sarebbero simili e di difficile distinzione da parte di un cacciatore a distanza. La Provincia di Foggia ha escluso la zona garganica ed è stato specificato quali sono le zone in cui gli animali possono essere liberati. Le zone di rilascio non sono più 60, ma 40 e in venti di essere ci sarà un controllo diretto.
Le associazioni ambientaliste considerano tutto questo un risultato più che positivo, oltre che utile a calmare le “apprensioni relative alla imminente nuova stagione venatoria”. La caccia pugliese inizierà il prossimo 18 settembre, ma già dal 1° al 4 settembre scorsi è stato possibile sfruttare la preapertura in deroga. Dopo aver criticato gli scarsi controlli venatori, la nota si conclude con l’impossibilità riconosciuta dalle associazioni di risolvere il “problema dell’impoverimento del patrimonio faunistico”: i lanci “pronta-caccia” sono stati definiti una pratica aberrante, oltre che speculativa e consumistica.