ACLI Ambiente, il Centro Studi Naturalistici e WWF Foggia hanno lanciato l’allarme sulla Lepre Italica (Lepus Corsicanus), specie esclusiva dell’Italia del Centro-Sud, oltre che della Corsica come si può intuire dal nome. Secondo quanto riportato nel comunicato ufficiale, questo animale sarebbe in pericolo a causa delle pratiche di ripopolamento faunistico che vengono effettuate per fini venatori (si immettono lepri europee da allevamento in maniera massiccia).
Le due specie di lepre sono simili e secondo le associazioni i cacciatori non possono distinguerle. Le due lepri, inoltre, vivono in competizione sul territorio e i ripopolamenti riducono al minimo la sopravvivenza di quella Italica. Nella nota si legge anche come nella stagione venatoria 2015-2016 l’Osservatorio Faunistico della Provincia di Foggia abbia autorizzato l’Ambito Territoriale di Caccia a immettere 600 lepri europee a patto che le immissioni non avvenissero nei siti di importanza comunitaria, nelle zone di protezione speciale e nelle aree a ridosso del Parco Nazionale del Gargano.
Le associazioni hanno approfondito i verbali di immissione di selvaggina, notando l’assenza di controllo e vigilanza da parte degli agenti venatori. Inoltre, è stata lanciata una dura accusa ai cacciatori, colpevoli di lanciare “animali pronta-caccia” per avere qualcosa da sparare, una caccia definita “speculativa e consumistica”.