L’associazione Wilderness pone l’attenzione sui benefici trasversali della caccia alla tutela delle specie animali proteggendole dal bracconaggio; in Sud Africa i rinoceronti non sono più a rischio estinzione proprio grazie ai cacciatori.
La caccia è sempre vista dagli animalisti, almeno nel nostro Paese, come negativa e assolutamente da condannare più per motivi etici e/o di convinzioni personali che non per reali ragioni ambientaliste: quasi sempre scevri di conoscenze biologiche, gli animalisti finiscono sempre per scontrarsi contro queste conoscenze. Eccone un’ultima che ci giunge dal Sud Africa, dove i rinoceronti sono sempre più minacciati dal bracconaggio a causa del commercio illegale del loro corno dopo che erano stati sottratti dal rischio di estinzione solo pochi anni or sono e dove la caccia ha fatto e sta facendo del suo meglio per proteggerli.
Ben 448 rinoceronti uccisi dai bracconieri nel solo 2011, cosa che ha portato a 984 quelli uccisi nei soli ultimi cinque anni. Eppure anche in quel Paese c’è chi pensa di risolvere il problema chiudendo la caccia ai rinoceronti per ridurre le perdite. Scrive, sulla maggiore rivista ambientalista sudafricana (“Environmente: People and Conservation in Africa”), un responsabile del Wildlands Conservation Trust: «Io non sono un cacciatore ma sono fermamente in favore della caccia quando essa è condotta in maniera equa, etica ed a sostegno della conservazione.
Almeno il 50% dei territori attualmente protetti in Sud Africa devono la loro esistenza alla caccia, e la stessa storia di successo della protezione del rinoceronte in Sud Africa è stata sottoscritta dai cacciatori bianchi. Questa è una realtà, sebbene sia una realtà poco piacevole alla luce della campagna per fermare il bracconaggio. Sembra contraddittorio promuovere la caccia al rinoceronte per promuovere lo sforzo per fermare l’uccisione (illegale) dei rinoceronti. Certamente un rinoceronte morto è un rinoceronte morto, vi chiederete.
Sì, è così, ma noi abbiamo con successo prelevato sostenibilmente per decenni il rinoceronte bianco. Ciò ha significato un apporto notevole di danaro che ha permesso alle autorità ed anche ai farmers delle riserve private di estendere i territori abitati dal rinoceronte bianco e di investire nella sua protezione. Proibire semplicemente la caccia al rinoceronte bianco significa sottrarre risorse ai farmers e ciò impedisce loro di sostenerne la difesa nelle Game Reserves. Essi vogliono solo avere dei fondi per sostenere questa protezione, mentre proibire la caccia significherà giungere presto all’estinzione di questa magnifica specie».
Un discorso che non fa una grinza, e che anche nel nostro Paese potrebbe portare grandi quantità di danaro da utilizzare per la conservazione di ambienti, fauna e flora se non fosse per l’ottusità degli animalisti anticaccia che considerano la conservazione della Natura solo un modo per chiudere la caccia, anziché puntare ad una fattiva collaborazione con un settore della società che, come gli amanti della natura, ha tutto l’interesse a difenderla.
Murialdo, 8 Giugno 2012
Il Segretario Generale
F.to Franco Zunino