Wilderness Italia, ultime notizie sul lupo e sull’ipocrisia italiana.
Ebbene, da allora ne sono stati legalmente uccisi 2.570! Ovvero, dicono gli amici del Lupo americano, circa la metà della popolazione nel suo complesso, di cui 1.611 solo tra Idaho, Montana e Wyoming (dove erano stati reintrodotti 66 esemplari nel 1995-96), e ben 562 nel solo Minnesota (ricordiamo che erano meno di 500 a metà anni ’60!). A contrasto: intanto si operano operazioni di reinserimento del Lupo messicano. E’ sta proprio in questo la serietà americana: tutela solo dove e quando serve, visto che il Lupo non può lasciarsi crescere indiscriminatamente proprio per i problemi sociali che comporta; non “un lupo qualsiasi pur che ci sia il Lupo“, come avviene da noi!
Stesso discorso si può fare per la vicina Francia, dove il Lupo “proveniente dall’Appennino”, si è espanso in maniera che non ha confronti in Italia (evidentemente, l’effetto “erotismo francese” ha inciso anche sulle capacità sessuali dell’animale!). Per non dire della Spagna, o della Norvegia e Svezia, nonostante il veto che, secondo i “lupofili” italiani, l’Europa metterebbe (evidentemente, come tante altre direttive, esse sono interpretate “ad Statum”!). Lupo-luna Commento: solo in Italia il Lupo non “scopa”! Chissà, forse il fatto di averne fatto un Totem intoccabile ha finito per renderlo impotente!
Intanto, anziché fatti e dati (compresi i milioni di Euro di danni non pagati, pagati malamente e in ritardo o, peggio, che nessuno vuole pagare) da noi si continuano a proporre le solite trite soluzioni per affrontare il problema della sovrappopolazione del Lupo: smentire sempre e comunque (come insegnano certi avvocati ai fedifraghi!) la crescita della popolazione, ridurre l’ammontare dei danni non pagando quelli dubbi, possibilmente addossandoli il più possibile ai fantomatici cani inselvatichiti (oggi è di moda darla anche agli ibridi) e, in conclusione…, far mantenere il Lupo dagli allevatori!
Rischio di aggressioni all’uomo? Assolutamente negate nonostante le tante prove del passato e del presente (le ultime in Umbria nel 2013): un tabù anche solo parlarne (sembra di leggere dell’epopea partigiana di… “Pansiana” editoria). Auguriamoci solo che prima o poi non salti di nuovo fuori una “bestia” come quella dello Gevaudan francese del 1764 o di Pacentro (Majella) del 1839!
Sulla discussa origine della crescente popolazione nelle Alpi? Gli esperti se la stanno cavando nel modo più semplice: negare la validità della sottospecie appenninica, per cui: “oggi, grazie ai risultati di indagini genetiche, (gli studiosi ndr) sono più propensi a non considerare le popolazioni che vivono nell’area del Mediterraneo come sottospecie a parte, ma facenti parte di un’unica sottospecie, Canis lupus lupus che vive in Eurasia centrale e settentrionale con diverse varietà geografiche”. Ovvero, un giorno se la caveranno riconoscendo come a sé stante la varietà alpina (che, guarda caso, ha già caratteri comportamentali e fenotipici diversi da quelli appenninici, ma che sono negati, per evitare che possano essere riconosciute le sue origini francesi!).
Ecco, i soliti italiani: ipocrisia e mistificazione TANTA, ragionevolezza MAI. Ma ne subiremo presto le conseguenze, gli ambientalisti “lupofili” in credibilità, ed il Lupo… sulla sua pelle. Purtroppo, il Lupo, come tutta la Natura, non si difende (o non si dovrebbe difendere) con le bugie, ma con la realtà dei fatti come fanno nei Paesi dove la serietà scientifica si unisce alla ragionevolezza.
F.to Franco Zunino
Segretario Generale dell’AIW
( 11 Febbraio 2014 )