Quando l’uomo non si accontenta della bellezza della natura creata da Dio, ma deve mettervi il proprio marchio, magari e per assurdo, per ringraziare il Padre Eterno per tanta bellezza, offendendo proprio sia la bellezza sia il padreterno! E’ successo nel Parco Nazionale del Pollino, dove in un vecchio tronco di Pino loricato è stato scolpito il viso di Gesù Cristo. Cose del genere succedono quando l’uomo deve sempre mettere il proprio marchio ovunque, credendo di fare meglio del Padreterno, o per dire qui io ci sono stato, oppure questo l’ho fatto io! Ora si spera che il Parco Nazionale indaghi per trovare l’artefice del danno e gli commini una severa, anzi severissima, multa, perché questi scempi agli alberi sono i danni peggiori, in quanto se un antico muro o un paesaggio può comunque in qualche modo restaurarsi, ciò non è assolutamente possibile per i danni che si arrecano agli alberi incidendoli o potandoli, che siano vivi o che siano morti.
In Italia e in Europa non esiste conservazione della Natura; esistono solo forme di sfruttamento mascherate da “conservazione”. Dal turismo alle scienze forestali a quelle biologiche, è tutto un progettare iniziative apparentemente a favore dell’ambiente, ma che nascondono sempre giri di danari! E mai che si senta dire di danari per acquistare terreni a scopo di conservazione! Al massimo si parla di gestione, che vuole sempre dire manipolazione. I progetti Life sono spesso proprio il grimaldello per queste iniziative; noti sono quelli ideati e finanziati per la gestione del Lupo o dell’Orso marsicano (e tanti altri su vari argomenti: i naturalisti si sono così creati i posti di lavoro, sebbene spesso lavori inutili o quasi!).
Ora ci giunge la notizia che un progetto Life interesserà la Foresta friulana del Cansiglio per rinaturalizzarla, “invecchiandola” con la presenza di alberi e legno morto allo scopo di favorire le specie saprofitiche: Saproxylic Habitat Network (“aree di senescenza” forestale). Un progetto apparentemente buono, se non fosse che per far invecchiare la foresta anziché dare tempo alla stessa di farlo impedendo i tagli e prelevamenti in piccole zone di tutela, si interverrà addirittura con mezzi meccani per manipolare gli alberi, abbattendoli o facendoli schiantare. Creando radure poi recintate con barriere di legname. Capitozzando alberi. Scavando tane e cavità negli alberi. Cercinando gli alberi per farli morire.
Tutte operazioni che porteranno ben evidenti l’intervento dell’uomo: l’estetica di una foresta immacolata da opere umane, zero! Foresta rinaturalizzata, ma con ovunque il marchio dell’uomo! Ormai anche addomesticare fauna e flora è la consuetudine: tutto al servizio materialistico (perché anche la scienza è materialista!) dell’uomo! E’ un progetto di cui si è discusso in una recente conferenza in streaming. In pratica, si cerca solo di anticipare i tempi lunghi della natura, solo che così facendo i segni degli interventi umani resteranno a lungo visibili e, in pratica, si tratterà di una artificializzazione delle foreste; ancora una volta anziché lasciarle al loro sviluppo naturale (si parla di boschi pubblici) si manipoleranno. Nel frattempo, ovviamente qualcuno ci guadagnerà in impieghi e pubblicazioni! Così va l’Italia e l’Europa! Non sarebbe più saggio, e certamente meno costoso, impiegare questi soldi per acquistare foreste private affinché possano poi lasciarsi alla loro libera evoluzione, ottenendo così lo stesso risultato sebbene in tempi più lunghi?
E che dire della filiera del turismo, che anche ci mette del suo? Ora tra Piemonte e Liguria si sono inventati un lungo sentiero che da Torino porterebbe a Savona attraverso il complesso collinare di Torino, Monferrato, Roero, Langhe e Val Bormida. Si chiamerà “Altra Via”. Certamente non una cattiva idea, se non fosse che nessuno che si preoccupi di tutelare le bellezze che il sentiero attraverserà (boschi, caratteristiche naturali, paesaggi), ma solo lavori per realizzare o adattare strade e sentieri, quindi magari anche danni, e appalti e giro di soldi! E vai con la politica!
In America, dove è nata l’idea di questi lunghi sentieri, prima si salvaguardano le fasce di ambienti naturali che si attraversano, poi si valorizza il sentiero a scopo turistico ricreativo (ponendovi anche dei vincoli là dove necessari per evitare impatti eccessivi su flora e fauna, e sulle sensazioni di godimento umano: es. controllo su eccesso di fruizione!).
Da noi, neppure l’inverso: valorizzazione e poi tutela. Solo valorizzazione! E tutti i problemi di conservazione e tutela dei luoghi attraversati completamente ignorati. Per cui potrà anche succedere che “i luoghi più suggestivi della collina torinese, del Monferrato, delle Langhe e i monti boscosi dell’entroterra ligure, tutti territori ricchi di suggestioni”, come hanno scritto i media, il fruitore del sentiero magari non li vedrà più, perché nel frattempo, la foresta è stata abbattuta e così l’albero monumentale, alterato il luogo con una nuova villetta, gli antichi borghi sciupati con moderni rifacimenti e il paesaggio violentato da centrali eoliche e pannelli solari! Ma così va l’Italia! E solo le ONG private resteranno impegnate a cercare di conservare ciò che di bello è rimasto o resterà!
Murialdo, 26 Giugno 2021