I cosiddetti “cinghialari” rappresentano circa il 75% del totale di cacciatori della provincia di Viterbo: come riferito da Viterbo Post, si tratta di una forza di grande rilievo, determinata a costruire un percorso virtuoso e a discutere quanto prima le linee guida del nuovo regolamento che riguarda proprio il prelievo venatorio degli ungulati. Il loro principale obiettivo è che le decisioni siano alla portata delle loro aspettative.
La Provincia laziale ha ospitato nelle ultime ore un incontro fondamentale con i capi-squadra della Tuscia per affrontare uno dei problemi attuali, vale a dire il passaggio di competenze dalle province alle regioni per quel che riguarda la caccia. Come è stato sottolineato nell’occasione, il regolamento di caccia al cinghiale nel Viterbese è riuscito a raggiungere traguardi di spessore. Ad esempio, vanno ricordati gli orari di inizio delle battute venatorie, l’attribuzione chiara delle zone di caccia, la possibilità offerta congiuntamente a tre squadre di cacciare e altro ancora.
I consiglieri regionali hanno riconosciuto l’importanza della caccia come risorsa per gestire e tutelare il patrimonio. Inoltre, la caccia al cinghiale è stata giudicata “un valore fondamentale”. Ci sarà nelle prossime settimane un confronto con le squadre delle altre province laziali (Roma, Frosinone, Rieti e Latina), in modo da coordinare le esigenze regionali. Tra una decina di giorni, inoltre, l’Assessorato Regionale incontrerà i capi-squadra e partirà finalmente il dialogo tanto atteso.