Se l’iniziativa fosse stata presa in Veneto ci sarebbe stato un reato bello e buono, quello del disturbo venatorio, come previsto da una legge approvata proprio un anno fa. In questo caso invece non ci sarà nessuna conseguenza, nonostante gli ostacoli evidenti a un’attività regolare e prevista dalla legge.
Gli Animalisti Italiani hanno lamentato la presenza dei bossoli e la possibilità di aumentare i danni alla salute, sottolineando poi come nei territori in cui l’attività venatoria è maggiormente diffusa si è perso un cacciatore su tre. Bisogna però fare delle precisazioni, visto che sono proprio i cacciatori ad attivarsi in prima persona per questo tipo di pulizia, mostrando grande sensibilità nei confronti dell’ambiente, oltre al grande senso civico e sociale.