VI–MA: Non è fatto nuovo che aziende produttrici di meccanica di precisione trovino nel comparto armiero uno sbocco commerciale aggiuntivo inserendo nel mercato qualcosa di particolare.
di Emanuele Tabasso
La Vi-Ma di Gardone Val Trompia dal 1987 produce meccanica di precisione per diversi comparti e il salto nel settore armiero con una propria linea è parso come uno sbocco naturale per usufruire di macchinario ed esperienza al massimo livello. Il Modello Pegaso, questo il nome del kipplauf in esame, è in produzione da alcuni anni con un’evoluzione della linea davvero riuscita: da una bascula di stile austriaco con forme più squadrate e testa da cui discendo i rinforzi laterali ossequienti al verbo di Ferlach, si è passati a un riuscito insieme che ricorda testa e seni di bascula degli SO della Beretta con una serie di rinforzi laterali differenziati. Esaminate sul sito aziendale le soluzioni proposte dobbiamo concludere che la scelta effettuata da Giuseppe Loschi, a cui va il grazie per aver avuto a disposizione l’arma, sia quella più centrata.
Innanzitutto l’applicazione delle cartelle lunghe è soltanto un elemento decorativo, la batteria funziona con ben differente apparato, ma conferisce all’insieme uno slancio elegante reso ancor più attraente dalle incisioni che la Casa, con estrema correttezza, segnala come ricavate a laser nei modelli correnti mentre qui troviamo un ricco rinascimentale ricavato a bulino. I punti salienti della bascula restano i seni arrotondati evidenziati da un bordino incavato da cui parte il rinforzo laterale tondeggiante e rastremato, forse pleonastico nell’organizzazione meccanica della chiusura Jäger, ma che intanto c’è e fa ottima presenza; sempre in tema di chiusure osserviamo come nella faccia di bascula siano praticate due mortise cieche per accogliere le mensole ricavate dal sostanzioso monobloc di culatta: un traversino comandato dalla chiave agisce come una terza Purdey del secondo tipo.
Osserviamo come la soluzione sostituisca al meglio l’originale dente di ritegno posteriore del blocchetto pivotante giocando con ben altre sezioni e favorevole braccio di leva; inoltre tale scelta operativa lascia integra la resistenza dei seni e la loro bella linea. L’apertura è demandata a una chiave integrale con pulsante rotondo mentre non esiste sicura poiché la batteria viene armata dalla slitta posta sulla codetta superiore solo al momento del bisogno: volendo rinviare il tiro un secondo impulso disattiva la molla e il fucile torna portabile in perfetta tranquillità. Si monta così uno scatto diretto regolabile fra i 2 kg e i 250 g che, insieme alla corsa del percussore di circa 5 mm, rende ottimi servigi anche nei tiri lunghi: ricordiamo come un urto o l’apertura del fucile disattivino immediatamente il complesso di scatto.
La calciatura in bel noce chiaro venato mette in risalto la meccanica con finitura brunita per la canna e ad argento vecchio per bascula e guardia: elegante e consequenziale all’essenza di un kipplauf il calcio con appoggia guancia a pagine di libro, pistola arcuata, astina sottile e con schnabel più lo zigrino a scozzese.
L’ottica Swarovski viene fissata tramite un ottimo attacco Contessa e la precisione dei colpi a 100 m con cartucce originali RWS nel calibro 5,6x50R vede i tre fori intersecati fra loro. Per camoscio e capriolo (salvo regole ostative al diametro del proiettile) è una soluzione brillante e di facile porto grazie al peso del solo fucile contenuto nei 2.600 g.