I ragazzi che si sono recati al poligono, poi, sono stati 350 e Sozzo ha ricordato l’assenza di qualsiasi tipo di incidente, oltre alla mancanza di effetti collaterali. Il preside è convinto che la partecipazione serva a rafforzare il rispetto nei confronti dell’arma. Alcuni genitori sono preoccupati per una decisione del genere, ma Sozzo rimane fermo sulle sue posizioni.
L’attività serve a mantenere vivo l’interesse nei confronti di una disciplina sportiva di cui si parla soltanto quando si svolgono le Olimpiadi. Un’ultima precisazione del preside è molto interessante: nel caso in cui lo studente chieda di non provare la pistola, non viene fatto sparare. La proposta del tiro a segno è stata fatta dal professore di educazione fisica, secondo cui non bisogna mettere sullo stesso piano questa iniziativa e la recente sparatoria avvenuta in una scuola della Florida.