PROVINCIA. Ok al protocollo tecnico con l’Ispra per definire modalità e quantità di esemplari che vanno catturati. Sono considerati animali nocivi insieme a cinghiali e volpi.
Vicenza. Nel mirino dei cacciatori abilitati ora ci sono cinghiali, volpi, gazze e cornacchie. È quanto è stato definito dal protocollo tecnico approvato tra Provincia di Vicenza e Ispra, istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. Con questo documento si pianifica la riduzione numerica di specie definite «dannose per le colture agricole, le produzioni zootecniche o, più in generale, all’equilibrio faunistico». Intanto, nel mirino degli animalisti è finito l’assessore alla caccia, Marcello Spigolon, anche sindaco di Noventa. Proprio a Noventa Centopercento animalisti ha affisso degli striscioni contro il provvedimento dell’assessore che stanzia 13mila euro in buoni benzina per i cacciatori impegnati alla lotta alla nutria. “Spigolon, coi buoni benzina, datte fogo”. Così lo striscione, prontamente tolto.
CINGHIALE. Nel protocollo tecnico firmato dall’assessore provinciale Spigolon e il dirigente responsabile dell’Ispa, Silvano Toso, e passato recentemente in Giunta, si fanno riferimento ai problemi che derivano dalla presenza dei cighiali nel Vicentino. Presenza che si registra «soprattutto nell’area montana e Pedemontana». Nonostante gli interventi di contenimento degli anni scorsi la popolazione non accenna a diminuire vista «un’immigrazione significativa dalla Provincia di Trevisa che ha concorso a cronicizzarne la presenza», si legge.
Quindi, via all’abbattimento. Ma prima la Provincia si è impegnata a non rilasciare nuove autorizzazioni per l’allevamento di cinghiale e di incentivare gli agricoltori ad installare recinzioni elettrificate. «Gli interventi di controllo diretto saranno attuali mediante cattura e successiva soppressione eutanasica», si legge nel documento. Si potranno usare gabbie trappola tutto l’anno. O si potrà direttamente abbattere il cinghiale attraverso gli appostamenti senza cani solo tra novembre e febbraio.
CORNACCHIA. Anche la Gazza e la Cornacchia, grigia e quella nera, sono inserite nella lista degli animali novici del Vicentino perché «provocano danni a diverse produzioni agricole – si legge – e perché predano le lepri e le uova, soprattutto di fagiani». Per catturarle si potranno usare trappole e, dalla metà di marzo ad agosto, si potrà sparare. «Nelle zone di ripopolamento, visto il coincidente periodo riproduttivo – si legge – potranno essere usate solo gabbie trappola». In questo caso è previsto un tetto per il 2010: 1100 esemplari di Cornacchie e 500 di Gazze.
VOLPE. Nel mirino ci sono anche le volpi. «Nel periodi di presenza dei cuccioli, marzo – luglio, potranno essere realizzati interventi sulle tane o nelle loro immediate vicinanze mediante l’ausilio di cani da tana addestrato, evitando l’uccisione delle femmine in allattamento con conseguente morte per inedia delle cucciolate».
NUTRIE. In questo provvedimento non rientrano le nutrie, anche se sono dannose ugualmente e responsabili, a detta dell’assessore Spigolon, di gran parte dei cedimenti degli argini dei fiumi vicentini anche in occasione dell’alluvione dell’1 novembre. «Le nutrie però – ha spiegato – con l’alluvione si sono spostate in ambienti dove solitamente non erano presenti e in Provincia arrivano numerse segnalazioni. Alle mille doppiette autorizzate al contenimento di questa specie arriverà un buono benzina. Un modo per ringraziare i cacciatori del servizio che rendono alla comunità». E così nei giorni scorsi l’assessore ha ottenuto in Consiglio una variazione di bilancio pari a 13 mila euro per tali buoni. «L’idea di usare soldi pubblici per far sparare» non è piaciuta all’associazione Cento per cento animalisti che nella notte tra domenica e lunedì ha affisso a Noventa (Spigolon è anche sindaco di Noventa) striscioni contro l’assessore che sono stati rimossi subito dopo.
fonte: https://www.ilgiornaledivicenza.it