Vicenza: a Sandrigo alcuni cani da caccia e altri animali avvelenati da bocconi tossici in zona Agosta, nell’area del percorso della Motta del Diavolo.
Voci parlano di altre cinque bestiole scomparse da quella zona. La polizia locale e la polizia provinciale hanno avviato le indagini. Il sopralluogo ha permesso di trovare una quindicina di bocconi avvelenati. Le prime ipotesi parlano di carne mischiata ad un lumachicida, anche se la rapidità con cui sono morti gli animali lascia qualche dubbio. A rafforzare gli interrogativi sono i primi risultati delle analisi fatte dall’Istituto zooprofilattico di Vicenza sui cadaveri e sui bocconi.
«Al 90 per cento possiamo escludere la metaldeide», afferma il responsabile Antonio Barbiero. Questa sostanza è comunemente usata come lumachicida; bisognerà aspettare qualche settimana per gli esiti definitivi. «Nel caso si trattasse effettivamente di avvelenamento, dovremmo fare un’ordinanza per cui i cani in quella zona dovranno essere tenuti a guinzaglio e forse, per prevenire l’ingerimento di sostanze tossiche, anche con la museruola», commenta il sindaco Giuliano Stivan.
Le indagini sono ancora aperte: per le forze dell’ordine all’origine potrebbe esserci tanto una faida tra cacciatori, quanto l’azione isolata di qualcuno infastidito dalla presenza dei cani. «Si tratta di un gesto ignobile, in cui hanno perso la vita degli animali e che potrebbe andare a coinvolgere anche specie protette – conclude il comandante della polizia provinciale Claudio Meggiolaro -. Per fatti come questi ora non si paga più solo una multa: secondo il codice penale si rischiano dai 4 mesi ai due anni di reclusione».
Renzo Rizzi, portavoce del Cpv, sottolinea l’impegno anche delle guardie zoofile: «Purtroppo la piaga dei bocconi avvelenati è in continua espansione ed evoluzione, e non è semplice scoprire i responsabili di questi atti delittuosi, anche perché mancano le testimonianze di chi può essere a conoscenza dei fatti».
4 ottobre 2013
Fonte: IlGiornalediVicenza