La stessa denuncia è stata fatta in altre riunioni presso gli enti del settore, senza dimenticare gli incontri pubblici e le note che sono state inviate alla Regione Calabria e alle varie province nel periodo temporale in cui sono state competenti per quel che riguarda la caccia. Nei mesi scorsi, tra l’altro, sembrava tutto pronto per una modifica sostanziale e fondamentale della legge regionale in materia, una consapevolezza maturata al termine di un incontro presso la Presidenza della Giunta.
Gli Ambiti Territoriali di Caccia si erano dimostrati ben disposti a tal proposito e le associazioni avevano spiegato di voler fornire il loro contributo per la costruzione di percorsi virtuosi tramite proposte concrete. Le promesse sono rimaste soltanto delle ipotesi, anzi si sono diffuse voci di tenore contrario: la Regione sarebbe intenzionata addirittura a commissariare gli ATC, cercando di far passare il messaggio che la responsabilità della situazione allarmante e delle inadempienze in ambito venatorio vanno ascritte proprio ad essi.
Questi atteggiamenti vanno comunque verificati, se venissero accertati rappresenterebbero, sempre secondo Federcaccia Calabria, una invadenza ingiustificata della politica regionale. Ultimamente, invece, il Coordinamento ha inviato una nota congiunta al presidente della Giunta Regionale, al Capo del Gabinetto e al Dirigente del Settore Caccia e Pesca della Calabria, in modo da evidenziare tutte queste considerazioni, anche se non è stato ottenuto alcun tipo di riscontro a fronte di difficoltà permanenti.
La gestione viene ancora garantita con la massima competenza possibile, come si può leggere al termine del comunicato, e in maniera trasparente ed equilibrata, nel tentativo di colmare le lacune anche nel periodo di caccia. La stagione venatoria si è conclusa e si ritiene indispensabile a questo tempo avviare ogni iniziativa che è necessaria per permettere agli ATC di svolgere la loro attività autonomamente.