Viaggi di caccia in Romania: Fra le tante possibilità venatorie offerte dalla Romania, per chi ama il piccolo migratore, una spedizione nella pianura danubiana è sicuramente un’esperienza indimenticabile.
di Saverio Patrizi
Era un po’ di tempo che meditavo una gita venatoria dedicata alle allodole, sia per la voglia di una caccia tranquilla, dove si spara molto, sia per la prelibatezza delle carni, una spiedo bresciano di allodole rappresenta la migliore conclusione di una gita di caccia e il giusto onore alla selvaggina abbattuta. Destinazione Romania, aeroporto di Bucarest, passato il controllo passaporti siamo subito raggiunti dalla delegazione Montefeltro, l’agenzia italiana del Gruppo Beretta Benelli, capitanata da Luigi Goffi, il nostro referente italiano per i prossimi giorni.
Subito gli uomini dell’agenzia del gruppo Beretta ci aiutano a sbrigare le formalità relative alle armi, per chi ha deciso di portarsi il fucile, personalmente ho optato per utilizzare uno dei tanti Benelli Comfort messi a disposizione dall’organizzazione insieme alle cartucce e, in pochissimo tempo, siamo in viaggio verso la nostra meta, che si trova circa 35 km dalla capitale rumena.
Anche se consapevoli della perfetta organizzazione Montefeltro, al nostro arrivo rimaniamo sorpresi dalla casa di caccia. Una bellissima villa, completa di tutti i comfort, 14 camere con bagno, qui è sempre prevista una camera per cacciatore nonché un ottimo ristorante. La villa di caccia si trova nella zona di Sarulesti, un’area pianeggiante caratterizzata da culture miste, in questa stagione, oltre a parecchie stoppie ci sono zone arate e altre incolte o a pascolo sulla direttrice migratoria fra i Carpazi e il Mar Nero. Un serbatoio importante che irradia selvaggina su tutto il territorio circostante. Sistemate le nostre cose nelle camere, ci viene presentata tutta la squadra Montefeltro, oltre a Luigi e ai due autisti che sono venuti a prenderci all’aeroporto, ci sono altri due italiani e cinque rumeni, per un totale di dieci persone, che penseranno in toto all’organizzazione della nostra vacanza.
Subito ci informiamo sul territorio di caccia, Luigi ci dice che si tratta di circa 50.000 ettari che si sviluppano tutti nelle vicinanze, praticamente la casa di caccia rappresenta il centro del territorio. Adesso che siamo ad inizio ottobre, il periodo migliore per le allodole, si possono realizzare facilmente carnieri superiori ai 100 uccelli per mattina. Pieni di fiducia per i tre giorni di caccia che ci aspettano prima di cena facciamo il punto per la mattina successiva, saremo tutti dislocati, sia noi, che i cacciatori di un altro gruppo presente contemporaneamente al nostro, in alcuni capanni molto distanti fra loro, così da non disturbarsi a vicenda, ma comunque al massimo a quindici minuti di macchina dalla casa di caccia. Luigi ci assicura che tutto sarà preparato alla perfezione dagli uomini Montefeltro e che noi dobbiamo solo pensare a riposarci del viaggio e a sparare dritto. Ottima cena con ampia scelta e poi tutti a nanna.
Alle quattro e mezza suona la sveglia, un po’ di tempo per prepararmi e scendo per la prima colazione, trovo già tutti i miei compagni di caccia pronti per la partenza, alle sei già c’è luce. Veniamo distribuiti sui vari mezzi e via ognuno verso la sua destinazione. Vengo lasciato in una zona situata fra un campo lavorato e un incolto, la zona è abbastanza umida, cerco di orientarmi e prendere qualche riferimento. Nel frattempo la mia guida completa il capanno di rete mimetica con qualche ramo, posiziona lo sgabello, sarebbe faticosissimo rimanere in piedi tutte quelle ore. Poi passa alla parte richiami, prima monta l’asta per la civetta, un palo di circa tre metri alla cui sommità è posizionata una civetta di plastica dalle ali rotanti, dopo è la volta della giostra con le sue allodoline imbalsamate ad ali aperte, che girando fungono da richiamo, non può mancare il “macaco” e gli specchietti, che riflettendo la luce del sole diventano un attrazione irresistibile per il piccolo migratore.
Ormai è tutto pronto, mi siedo sullo sgabello, ai miei piedi la cassetta piena di cartucce da 28 grammi piombo 11, non servono i cartuccioni, qui si spara tanto e sono consigliate cartucce “morbide” che consentano agevolmente i tre giorni di caccia senza eccessivo affaticamento della spalla. Pronto, appoggiato al capanno, il mio semiautomatico Benelli Comfort, caricato con tre munizioni. Finalmente incomincia ad albeggiare e si vedono le prime allodole, come sempre da principio, si scapicollano sul gioco dei richiami, senza far troppo caso al capanno e ai movimenti del cacciatore, tiri relativamente facili, che mi permettono in breve tempo d’incarnierare diversi uccelli. Anche gli altri capanni si stanno divertendo, sento in lontananza l’eco degli spari, confermati poi da qualche telefonata fatta più per curiosità che per altro. Ormai il sole è alto, quando vedo arrivare le lodole, cerco di attirarle facendo muovere le ali della civetta e fischiando con il richiamo a bocca che mi sono portato dall’Italia e che tengo al collo sempre pronto all’uso. Ora devo stare attento a non fare movimenti inconsulti, ma devo ammettere che in questo periodo credono bene e non è troppo complicato incrementare il bottino. Siamo ai primi di ottobre, in pieno periodo di passo, in una zona ideale per le allodole, con un’ottima organizzazione, non raggiungere risultati più che soddisfacenti è veramente difficile. La giornata procede senza intoppi fino alle undici, quando il passo rallenta fino a fermarsi completamente, poco prima di mezzogiorno decido di rientrare, la prima mattinata si è conclusa con 135 uccelli sparando discretamente, in Romania non ci sono limiti di carniere, un risultato più che soddisfacente che risulterà in linea con quello degli altri cacciatori. Durante il pranzo ognuno racconta la sua esperienza e i suoi numeri, poi decidiamo per il da farsi nel pomeriggio. C’è chi, vista la vicinanza, decide di fare una visita a Bucarest e chi, come me, preferisce fare un giro con i cani da penna per cercare una brigata di starne o qualche quaglia ritardataria.
CACCIA IN ROMANIA – PERIODI CONSIGLIATI PER LA CACCIA
Allodole: dal 25 settembe al 25 ottobre
Quaglie: dal 25 agosto al 15 settembre
Starne: dal 15 settembre al 15 dicembre
Per chi lo desiderasse, Montefeltro organizza il viaggio dei cani dall’Italia alla Romania, con appositi pulmini.
PROGRAMMA – CACCIA IN ROMANIA – MONTEFELTRO TOUR OPERATOR
1° giorno – Partenza in aereo dall’Italia. Arrivo a Bucarest in poco più di due ore, incontro con i rappresentanti Montefeltro, pratiche doganali e successivo trasferimento alla casa di caccia, sistemazione, cena e pernottamento.
2° giorno – Inizio della caccia con guide specializzate e attrezzature fornite da Montefeltro
3° – 4° giorno – Altri due giorni di caccia Assistenza continua di personale.
5° giorno – rientro in Italia, per chi ha prenotato il volo di rientro dopo le 17,00 c’è la possibilità di un’ulteriore mattina di caccia compresa nel prezzo.
Per informazioni www.montefeltro.it – 0722.307229