Per compiere un viaggio venatorio al di fuori dei confini italiani, è indispensabile procurarsi una serie di documenti indispensabile per oltrepassare la frontiera con il proprio compagno di caccia. In questo articolo forniremo una serie di informazioni utili per fare chiarezza sull’argomento, invitando comunque il lettore a non smettere di informarsi presso le strutture adibite al rilascio di tali documenti.
In concomitanza con l’apertura della stagione venatoria in Italia, molti cacciatori sono propensi anche a compiere viaggi di caccia all’estero. Nel preparare un viaggio di questo genere, con il proposito di portarsi dietro il proprio cane con il quale si va sempre a caccia, occorre conoscere bene le procedure che consentano il trasporto dell’animale ed il suo ingresso in paese straniero.
A tal proposito, per uscire dai confini italiani e viaggiare in tutto il continente europeo con i propri cani, diventa obbligatorio ed indispensabile seguire le seguenti procedure: prima di tutto occorre l’iscrizione all’anagrafe e l’applicazione del microchip; in secondo luogo è obbligatoria la vaccinazione antirabbica, la quale ha validità di un anno, quest’ultima effettuata da almeno un mese prima della partenza e certificata da un Medico Veterinario; infine, serve il rilascio del passaporto.
Se viene a mancare anche solo uno di questi requisiti, l’animale viene bloccato e non consentito di passare la frontiera, complicando non poco il viaggio che si era preparato.
In particolare, il passaporto, scritto e redatto in italiano ed in inglese, è uguale in tutta la Comunità Europea e viene rilasciato esclusivamente per cani ed altri animali da compagnia. Nel passaporto, oltre agli elementi segnaletici dell’animale come il microchip d’iscrizione all’anagrafe, fotografia facoltativa, sesso, razza e data di nascita, sono disponibili i dati del proprietario, contenendo allo stesso tempo anche spazi per le attestazioni sanitarie fondamentali per entrare nei paesi extracomunitari. Nel passaporto si possono trascrivere tutte le vaccinazioni, le visite, i trattamenti terapeutici e i risultati degli esami di laboratorio a cui è stato sottoposto il cane, al fine di fornire maggiori informazioni alle autorità competenti ed evitare problemi alla frontiera.
Per i viaggi venatori che si effettuano all’interno dell’Unione Europea, ad eccezione del Regno Unito e della Svezia, quest’ultimi paesi nei quali sono previsti requisiti aggiuntivi, è indispensabile la sola vaccinazione antirabbica protocollata sul passaporto. Per i viaggi nei Paesi extracomunitari possono essere in vigore norme che variano da Stato a Stato. In tutti i casi è consigliabile, prima di partire, informarsi il più possibile sulla documentazione necessaria da produrre presso il consolato o l’ambasciata italiana del Paese nel quale si vuole compiere il viaggio venatorio, poiché il solo passaporto europeo potrebbe non essere sufficiente.
Per ottenere il rilascio del passaporto bisogna seguire diverse operazioni che richiedono un certo periodo di tempo. Per questo motivo sarebbe opportuno attivare tali procedure con un sufficiente anticipo, per trovarsi pronti all’atto della partenza.
Al fine di fornire una panoramica completa di tali procedure, sentiamo il bisogno di elencarle tutte. Per prima cosa occorre che il cane abbia inserito il microchip presso il proprio medico veterinario di fiducia o presso l’ambulatorio veterinario dell’AUSL. Inoltre, occorre l’iscrizione dell’animale all’anagrafe canina presso il Comune di residenza del proprietario, una procedura che può essere eseguita dal veterinario dopo l’applicazione del microchip. Infine, si può ottenere il rilascio del passaporto presso l’ambulatorio veterinario dell’AUSL, solo se l’animale possiede il microchip.
Abbiamo accennato alle particolari disposizioni di legge per l’ingresso degli animali in Irlanda, Svezia, Gran Bretagna e Malta.
In questi paesi, l’unico mezzo di riconoscimento accettato per l’introduzione di cani in Irlanda, Svezia, Gran Bretagna o a Malta è il microchip e non il tatuaggio, ed il proprietario deve essere in possesso di un passaporto attestante la vaccinazione antirabbica, l’esecuzione presso un laboratorio riconosciuto dalla Commissione europea di una titolazione degli anticorpi neutralizzanti nei confronti del virus della rabbia attraverso l’esame del sangue, quest’ultima effettuata 30 giorni dopo la vaccinazione e almeno 6 mesi prima del viaggio verso il Regno Unito e Irlanda e 120 giorni dopo la vaccinazione per l’introduzione in Svezia. Questo esame deve avere esito positivo, cioè deve dimostrare la presenza di un sufficiente livello di anticorpi. Il prelievo di sangue e l’invio del test viene effettuato dal veterinario di fiducia.
Il passaporto per cani dura tutta la vita dell’animale e non ne è indispensabile il suo rinnovo.
Con questo articolo, ci auguriamo di avere fatto chiarezza sulle procedure e suoi documenti che occorrono per andare a caccia al di fuori dei confini italiani, portando con se il proprio animale. Ci rendiamo conto che alcuni cacciatori preferiscono affidarsi al cane con il quale vanno spesso a caccia, senza doversi affidare a cani presi in “affitto” sul posto scelto per il viaggio di caccia. Attraverso l’ambulatorio veterinario di fiducia ed i consolati o ambasciate del paese dove si andrà a caccia, saranno disponibili tutte le informazioni riguardanti non solo le procedure da seguire per il rilascio dei documenti, ma anche le tempistiche per ottenerli. A questo proposito, invitiamo tutti i cacciatori a dedicarsi per tempo a questo aspetto del viaggio, al fine di non andare incontro a problemi alla frontiera.