Lo shunt portosistemico è una malattia del cane. I nostri amici a quattro zampe possono ereditare o contrarre questa pericolosa malattia, la quale può comunque essere curata se viene diagnosticata in tempo.
Lo Shunt Portosistemico intra e extraepatico è una patologia grave congenita o acquisita che colpisce sia il cane sia il gatto. Negli animali affetti da shunt portosistemico, il cui acronimo è PSS, avviene un cattivo flusso di sangue nel fegato. Il sangue dovrebbe seguire un percorso che interessa il tratto digerente per arrivare al fegato attraverso la vena porta, per terminare poi il suo viaggio nella vena cava, il grande vaso sanguigno che trasporta il sangue indietro al cuore.
In uno shunt portosistemico il flusso sanguigno non arriva al fegato, ma va a finire direttamente al sistema di circolazione venosa, attraverso la vena cava.
Il mancato passaggio nel fegato provoca conseguenze gravi, poiché non vengono eliminate le tossine dal sangue, molte delle quali sono sottoprodotti delle proteine impiegate per la digestione. Venendo a mancare tale “pulizia” del sangue, queste tossine circolano liberamente nel corpo, provocando sintomi clinici, molti dei quali sono neurologici.
Il complesso delle malattie neurologiche e segni comportamentali generati da questa malattia epatica è chiamato encefalopatia epatica.
Lo shunt portosistemico può essere sia acquisito a causa dell’insorgenza di una malattia, oppure può essere congenito, ossia l’animale è nato con lo shunt.
La variante congenita di questa malattia si manifesta generalmente come un unico grande vaso anomalo, che è un residuo del normale sviluppo embrionale. Questo tipo di shunt viene definito come disfunzione intra epatica o extra epatica in relazione della posizione dei vasi sanguigni rispetto al fegato. La maggioranza dei cani affetti da shunt portosistemico congenito manifestano segni clinici già nei primi mesi di vita. Il modo in cui viene ereditato lo shunt portosistemico sono ancora oggetto di studi ed analisi, quindi al momento non si sa come viene trasmesso da genitori a figli.
Molti veterinari sono concordi nel fatto che esistono alcune razze particolarmente a rischio di shunt portosistemico: si tratta nella maggioranza di razze piccole, specialmente lo Yorkshire terrier, Miniature schnauzer, Cairn terriers e Maltese.
PSS Intra epatico: razze grandi e giganti, specialmente lo Irish wolfhound e, meno frequentemente, l’Australian cattle dogs, il Golden retrievers ed il Labrador retrievers. Esistono comunque dei segnali che possono essere interpretati dal padrone: i sintomi sono generalmente connessi con il sistema nervoso centrale, il tratto gastrointestinale, o delle vie urinarie. Questi segni possono essere abbastanza imprecisi e possono implicare perdita di appetito, depressione, letargia, debolezza, mancanza di equilibrio, disorientamento, cecità, accessi, vomito,diarrea e coma. Tali sintomi possono acuirsi, ridursi o possono peggiorare nel giro di poco tempo. C’è da sottolineare che la mancata eliminazione dell’ammoniaca da parte del fegato comporta un aumento escrezione urinaria con conseguente lesione del rene, vescica o uretrale a causa di calcoli dovuti all’accumulo.
Generalmente la diagnosi di PSS congenita è basata sulla storia, i sintomi clinici e di laboratorio. generalmente un cane affetto da PSS è giovane, di una razza con una predisposizione per questa malattia, con segni clinici e analisi di laboratorio relativi alla disfunzione epatica. Il modo migliore per un veterinario di accertarsi della presenza di PSS è la radiografia con mezzo di contrasto. Con PSS congenito, una grande quantità del liquido di contrasto va direttamente nella vena cava, il grande vaso del circolo venoso che porta sangue al cuore. La radiografia con il contrasto facilita la valutazione della possibilità di riuscita di correggere lo shunt chirurgicamente. La radiografia con metodo di contrasto serve anche ad identificare se lo shunt è intra o extra-epatico.
La occlusione chirurgica dello shunt può essere sia parziale che completa. Uno shunt intra-epatico è di norma tecnicamente più complesso da correggere di un extra-epatica. Il veterinario può consigliare che il vostro cane venga portato in un centro specialistico, al fine di garantirgli una procedura migliore effettuata da un chirurgo esperto ed uno stretto monitoraggio post-operatorio, con il quale si verifica che non ci siano i sintomi di ipertensione.
Quest’ultimi si possono manifestare ventiquattro ore dopo l’intervento chirurgico, a causa dell’aumento del flusso di sangue nel fegato una volta che il sangue non è più costretto attraverso lo shunt. Con un unico shunt extra-epatica, ci sono confortevoli probabilità di un ottima prognosi per una vita normale per il cane dopo l’intervento chirurgico. Cani che invece hanno presentato uno shunt intra-epatico possono avere ancora alcune anomalie dal punto di vista biochimico anche dopo intervento chirurgico, ma clinicamente mostrano molti miglioramenti.
Tutti sono concordi nel fatto che gli individui affetti da PSS ed i loro genitori non devono essere utilizzati per la riproduzione: se dovessero nascere cuccioli affetti, l’allevamento dei genitori deve essere interrotto.
Come per tutte le malattie è importante sia la prevenzione, sia capire i sintomi della malattia. Non è il caso di allarmarsi se un giorno vediamo il nostro cane un po’ giù o con problemi di stomaco, ma osservarlo e chiedere consiglio al proprio veterinario di fiducia è sicuramente l’atteggiamento migliore.