La Provincia dunque informa che l’ISPRA ha concluso il proprio parere, obbligatorio e vincolante, invitando a implementare il periodo del prelievo per contrastare con maggiore efficacia i danni che l’animale reca all’agricoltura e il pericolo che può rappresentare sia sulle strade, sia per la biodiversità di un ambiente come quello del Baldo. Accolti, tra i vari punti, anche il quantitativo del prelievo previsto, ovvero circa 400 capi annui di cui 300 attraverso la caccia di selezione, e gli orari per la stessa attività venatoria, prolungati fino alla mezzanotte in virtù delle abitudini notturne dell’animale soprattutto in estate.
Nelle prossime ore i tecnici della Provincia incontreranno i colleghi della Regione del Veneto. Spetterà infatti a quest’ultima la delibera che potrà dare il via alla caccia dei cinghiali anche sul Baldo. “Siamo a un passo da una soluzione per limitare i danni e i pericoli provocati dal cinghiale in uno dei territori più straordinari e delicati della provincia veronese – afferma il Presidente Manuel Scalzotto –. Un grazie alla Regione e all’Assessore Giuseppe Pan, per aver risposto immediatamente e con atti concreti alle richieste d’aiuto di chi abita e lavora sul Baldo”.