Uccide un grande cervo in un’oasi protetta, vietata perché è prescelta dai cervi come area di bramito, e vista la mole porta a valle solo la testa con il trofeo ma gli altri cacciatori, con i binocoli, lo hanno visto e segnalato. È finita con una denuncia da parte della polizia provinciale la battuta del cacciatore nel comprensorio Verbano Cusio Ossola 3, nel territorio di Bognanco. L’uomo, approfittando del fatto che in quella zona si radunano i migliori cervi maschi per “darsi battaglia per gli accoppiamenti”, nei giorni scorsi è riuscito a sparare e ad abbattere un esemplare di grossa taglia.
Dalla zona protetta all’auto però ci vogliono due ore di camminata così, forse sperando di passarla liscia, si è caricato in spalla il trofeo ma i cacciatori che erano sull’altra sponda, dove l’attività venatoria è possibile, lo hanno visto. Erano già all’erta dopo aver sentito degli spari arrivati dall’area protetta così grazie agli smartphone sono riusciti a immortalarlo nella discesa con la testa dell’animale. Non è chiaro se l’intenzione fosse di tornare a recuperare il resto della carcassa, che aveva già sezionato. Le foto sono state girate in diretta alla polizia provinciale, segnalando il caso. Una collaborazione che ha funzionato.
Gli uomini della polizia provinciale, che conoscono ogni metro di quei luoghi, lo hanno intercettato subito nella discesa a valle. Il responsabile è stato denunciato e sono stati sequestrati l’arma e la preda, è stato anche costretto dagli agenti a tornare sul luogo dell’abbattimento per recuperare la carcassa. Per la polizia provinciale la segnalazione dei cacciatori è “un bel segno di civiltà, con il loro contributo vanno ad isolare quei soggetti che danneggiano con il loro modo di agire l’intera categoria del mondo venatorio che nella stragrande maggioranza sono rispettosi delle regole” (La Repubblica).