In arrivo gli agenti “anti nutria” armati di carabina. Via alla formazione degli uomini della polizia metropolitana di Venezia che, imbracciato il fucile, avranno il compito tenere a bada la proliferazione delle nutrie, roditori infestanti quasi onnipresenti nelle campagne venete. Lo ha stabilito il dirigente di riferimento del corpo, Nicola Torricella, che in una determinazione ad hoc ha affidato l’addestramento degli agenti all’uso di fucili a canna lunga: si svolgerà con personale specializzato al tiro a volo di Cava Zuccherina, a Jesolo, dove gli incaricati potranno esercitarsi nello sparo con armi a canna lunga, anche dalla distanza.
«Per procedere all’organizzazione e alla gestione efficiente degli interventi di controllo ed eradicazione della nutria da parte del personale della Polizia metropolitana è necessario svolgere alcune sessioni di tiro a segno con armi a canna lunga specifiche», si legge nella determinazione, che motiva il provvedimento “bellico” per controllare la popolazione del castorino: «L’incremento annuo della specie è molto consistente – prosegue il documento – a causa dell’elevato tasso riproduttivo, del clima favorevole presente nel territorio metropolitano e della buona disponibilità alimentare». E i problemi crescono in maniera proporzionale al numero delle nutrie: dall’erosione degli argini per effetto delle gallerie dei roditori, con il conseguente rischio idraulico ma anche il ribaltamento dei trattori, fino ai danni alle coltivazioni che le nutrie usano come fonte di cibo e alla compromissione delle altre specie animali che convivono con i castorini.
Gli agricoltori e le relative associazioni di categoria che chiedono da tempo soluzioni, oltre ai prelievi periodici degli animali. «Nella campagna di Eraclea, sul litorale, dove risiedo, se ne contano circa due o tre per ogni ettaro», spiega Marco Aurelio Pasti, presidente di Confagricoltura Venezia. «In passato abbiamo cercato di sollevare il problema, ora chiediamo un intervento continuo, sia da parte pubblica che sul privato, per questo animale che fa danni alle aziende e all’ecosistema». Gli esemplari sono diffusi in quasi tutte le province. Ma sono soprattutto i Comuni del Veneto orientale a chiedere interventi contro i roditori: una ventina quelli previsti finora.
«Ci sono oltre 4 milioni di esemplari in Veneto», calcola a spanne Andrea Colla, presidente di Coldiretti Venezia. «Non è una specie autoctona, non ha un predatore che la contenga ed è un animale che si riproduce velocemente. Solo nelle località costiere ne vivono oltre il milione di esemplari. Chiediamo un piano di contenimento alla Regione e al governo per contenere la nutria nelle nostre campagne, l’intervento della polizia è un primo passo, poi vedremo come si evolverà la situazione».