Il consigliere regionale veneto Andrea Zanoni ci ha abituato da anni alle sue uscite da anticaccia ideologico convinto. Ogni occasione è buona per confermare il suo fanatismo animalista che gli fa criticare qualsiasi scelta di gestione della fauna: dalle nutrie ai cinghiali, dai piccioni ai caprioli alle volpi, per Zanoni non bisogna mai intervenire con abbattimenti di alcuna specie faunistica, indipendentemente dai giudizi favorevoli o contrari degli enti scientifici preposti. Questa volta Zanoni si è tuttavia superato, e nella nota pubblicata su “Rovigo IN DIRETTA” del 6 giugno 2020, riguardante la caccia al moriglione e alla pavoncella, arriva addirittura a definire queste specie “in via di estinzione”, dimenticandosi che la pavoncella è presente in Europa con una popolazione complessiva di vari milioni di soggetti e il moriglione di circa due milioni d’individui. Nessun ente di studio Europeo o Italiano ha mai definito queste specie in via di estinzione.
La lettera inviata non dal Ministro Costa, ma dal Direttore Generale del Ministero Ambiente Dott. Zaghi, rappresenta un puro atto politico anticaccia, poiché l’ISPRA (Ente scientifico dello stesso Ministero!) ha già inviato il proprio parere alle Regioni Italiane, incluso il Veneto, dichiarando che le due specie possono essere oggetto di caccia. Sorprendente il fatto che Zanoni citi ISPRA poco dopo per le richieste riguardanti la moretta e il combattente, dimenticandosi delle posizioni dell’Istituto sulle stesse specie, ma soprattutto ignorando i numerosi pareri favorevoli al controllo di nutrie, volpi, cinghiali etc. predisposti dallo stesso Ente, che hanno accompagnato le delibere di contenimento numerico emanate dalla Regione Veneto, che Zanoni ha però criticato aspramente. Insomma ISPRA va bene quando scrive di vietare le specie, ma ha torto quando dice che si possono abbattere!
Basterebbe comunque documentarsi un minimo per capire che non vi è alcun rischio di procedura d’infrazione, che la caccia a moriglione, pavoncella, moretta e combattente sono in totale armonia con la Direttiva Uccelli, e che le specie presentano dati favorevoli: infatti la pavoncella è giudicata in aumento in Europa e Italia, e il moriglione ha aumentato le sue presenze negli ultimi anni, in particolare in Veneto, grazie alle azioni di ripristino ambientale realizzate dai cacciatori in Laguna di Venezia.
In quest’area si è passati in pochi anni da circa 2000 soggetti svernanti a 12.000, quasi tutti concentrati in un’area di caccia privata, che ha realizzato importanti interventi sugli habitat, rendendoli favorevoli alla sosta del moriglione. La caccia si dimostra quindi uno strumento di conservazione eccezionale e mantenere le specie cacciabili spinge i cacciatori a ripristinare e conservare gli habitat naturali. Una strategia che Zanoni non vuole comprendere, ma che è il futuro della conservazione – Il Consigliere Nazionale Federcaccia Oscar Stella (Ufficio Studi e Ricerche Faunistiche e Agro Ambientali Federcaccia).