Che cosa prevede il piano nello specifico? I 250mila euro servono a coprire le spese a carico degli enti pubblici che devono attuare i controlli provinciali o territoriali: in particolare, bisogna acquistare le gabbie, formare gli operatori e comprare anche il kit per la soppressione delle nutrie catturate. Tra i soggetti pubblici e privati che saranno chiamati in causa ci sono le province, la Città Metropolitana di Venezia, i comuni, i consorzi di bonifica, gli enti parco e delle riserve regionali.
Non mancherà comunque il coinvolgimento di proprietari di fondi, cacciatori, guardie venatorie e guardie giurate. Non saranno ammessi veleni e metodi non selettivi, inoltre non c’è nessun limite al prelievo dei capi visto che si tratta di una specie invasiva. La Regione Veneto monitorerà ogni anno l’efficacia del piano, in modo da valutarne i risultati.