IL CAVV NON CONDIVIDE LE SCELTE DELL’ASSESSORE REGIONALE STIVAL
Il Coordinamento delle Associazioni Venatorie del Veneto ha incontrato nuovamente il neoassessore regionale alla caccia, il leghista Daniele Stival, invitandolo a rivedere le proprie posizioni in merito al calendario venatorio regionale per la stagione venatoria 2010-2011.
Come si ricorderà la delibera riguardante il calendario venatorio per la prossima stagione era stata ritirata per ben due volte (sedute del 15 e del 22 giugno) per lo scontro avvenuto in Giunta sulla proposta del neo assessore che prevedeva una serie di restrizioni all’attività venatoria che avevano trovato la netta contrarietà di quasi tutte le associazioni venatorie che fanno parte del Coordinamento delle Associazioni Venatorie del Veneto.
Solo Federcaccia si era schierata a fianco del neoassessore regionale, condividendone le proposte restrittive.
Solo nella seduta di Giunta del 29 giugno u.s., dopo un acceso dibattito tra i vari assessori regionali, la delibera riguardante il calendario venatorio, sia pur con l’eliminazione della maggior parte delle restrizioni all’attività venatoria inizialmente proposte dall’assessore regionale, è stata approvata a maggioranza senza il voto di quattro assessore su dodici.
Il CAVV non si è dato per vinto ed ha chiesto un nuovo incontro al neo assessore che si è tenuto a Venezia venerdì 23 luglio u.s., presso la sede della Giunta regionale.
Nel corso di questo incontro, tutte le associazioni venatorie hanno nuovamente motivato le ragioni per le quali avevano chiesto che venissero tolte dal calendario le restrizioni riguardanti la caccia alla selvaggina stanziale, contestando l’imposizione delle giornate fisse in alcune province del Veneto.
L‘Associazione Cacciatori Veneti – CONFAVI ha voluto denunciare il fatto che queste restrizioni erano state imposte dal neo assessore dopo che i cacciatori avevano pagato la licenza di caccia e versato le quote per l’accesso agli ATC, pensando che anche per quest’anno venisse rispettata la legge come avvenuto negli anni scorsi, lasciando ai cacciatori la libera scelta delle tre giornate settimanali..
Il neoassessore regionale, ammettendo candidamente di non essere ancora a conoscenza della materia che gli è stata affidata, ha confermato la sua scelta di mantenere le restrizioni per la cacca alla selvaggina stanziale motivandola con il fatto che le stesse erano condivise dalla Federcaccia che “in fin dei conti rappresenta circa la metà dei cacciatori del Veneto”.
Prendendo atto della chiusura al dialogo da parte del neo assessore regionale alla caccia, le associazioni venatorie facenti parte del CAVV si sono riservate la facoltà di adire alle vie legali per veder rispettata la legge e per la tutela dei diritti dei propri associati, riservandosi altresì il diritto di manifestare pubblicamente il proprio dissenso nei confronti dell’operato del neo assessore regionale alla caccia.
Maria Cristina Caretta
Presidente Associazione Cacciatori Veneti-CONFAVI
– Come ricevuto pubblicato –