In Veneto si è aperta la caccia e subito gli ambientalisti prendono il La per strumentali polemiche contro l’intera categoria, stigmatizzando comportamenti scorretti isolati e attribuendoli all’intero popolo venatorio. Arci Caccia per bocca del suo Presidente Nazionale Fassini respinge le critiche al mittente, invitando di contempo i suoi associati a segnalare tempestivamente eventuali abusi e comportamenti scorretti alle autorità di vigilanza, come affermato anche in questa intervista rilasciata al quotidiano La Nuova Venezia: Arci Caccia, con il suo presidente Fassini, non ci sta.
«Non posso giurare che non ci possa essere qualcuno che commetta delle irregolarità», dice, «Ma devo ricordare ai “protezionisti” nostrani che la caccia in queste prime due settimane di apertura anticipata si fa solo su postazione fissa e non mentre si cammina, come invece potrà essere fatto dalla prossima settimana». Su questo, però, Arci Caccia fa un passo importante come associazione venatoria. «Come presidente nazionale di Arcicaccia», spiega Fassini, «darò una direttiva in cui invito tutti gli iscritti a documentare con precisione chiunque spari a ridosso delle abitazioni, di luoghi abitati o di aggregazione, a meno della distanza regolamentare di 150 metri.
L’invito è di segnalare alle forze dell’ordine e in particolar modo alla ex polizia provinciale. Non tolleriamo persone che mettono a repentaglio la vita altrui con comportamenti sconsiderati. Sono dell’idea che ambientalisti siano anche tanti appassionati di caccia che rispettano l’habitat in cui si muovono e rispettano le regole. Non è vero poi che questo anticipo di caccia sia stato deleterio per la fauna».