Vigilanza venatoria sospetta
A.C.R., A.C.V., CONF.A.V.I. e F.C.R. chiedono alla Giunta regionale del Veneto di convocare un incontro urgente per garantire un’applicazione omogenea delle normative vigenti in questo territorio. Le sigle appena menzionate si sono dette preoccupate per quanto sta accadendo da qualche tempo a questa parte in materia di vigilanza venatoria.
Comportamenti da approfondire
Ecco cosa si legge nel comunicato congiunto delle associazioni: “In questi giorni ci giungono notizie di azioni da parte di alcuni organi di vigilanza che stanno gettando sconcerto e forti preoccupazioni tra molti praticanti l’attività venatoria in Veneto. Le interpretazioni, spesso soggettive, di questi organi nell’applicazione delle normative vigenti stanno creando forti preoccupazioni e palesi tensioni tra i praticanti l’attività venatoria che chiedono di poter esercitare la propria attività nel rispetto delle normative vigenti. Riteniamo inammissibile che il cittadino cacciatore debba rimanere in balia di soggetti che lo vengono a controllare senza che al cittadino stesso sia garantita la certezza del diritto. In alcuni casi gli organi di vigilanza addirittura disconoscono l’esistenza e la validità di normative regionali vigenti, affermando di limitarsi ad applicare solo quelle statali o comunitarie“.
Incontro urgente
La nota poi prosegue: “In particolar modo, da parte di questi organi di vigilanza vengono messi in discussione:
1) La legittimità dell’articolo 20 della Legge Regionale 50 del 1993
2) La legittimità del possesso, detenzione e uso dei richiami vivi
3) La legittimità della DGR 1385 del 2017 sull’annotazione dei capi abbattuti sul tesserino venatorio regionale.
Anche per affrontare tempestivamente le questioni evidenziate, sollevate da alcuni organi di vigilanza fatalmente nella parte più importante della stagione venatoria, chiediamo alla Giunta Regionale di convocare un incontro urgente con i responsabili regionali di tutte le associazioni venatorie del Veneto, anche alla presenza dei responsabili regionali degli organi di vigilanza, al fine di garantire una corretta e omogenea applicazione delle normative e, contestualmente, garantire la certezza del diritto a migliaia di appassionati che hanno già versato ingenti tasse di concessione“.