Sono frequenti le notizie di neonati o bambini ricoverati con urgenza in ospedale a causa di carenze alimentari causate da un’alimentazione scorretta. Purtroppo a monte di queste situazioni paradossali vi è l’intransigente ignoranza da parte di genitori a cui spetterebbe, al contrario, la cura dei figli. Ci sono problematiche mediche serie dietro a questi scenari raccapriccianti. Mi chiedo se forse non si dovrebbe togliere la patria potestà in capo a chi provoca la malnutrizione di un figlio a causa di un proprio fanatismo. Secondo una stima effettuata nel 2016, si ritiene che circa l’8% della popolazione italiana sia vegetariana o vegana. Un numero ragguardevole, confermato anche dall’apertura sempre più in voga di ristoranti “verdi” o prodotti dedicati a chi rifiuta i prodotti di origine animale in supermercati e negozi di generi alimentari. Ciascuno è ovviamente libero di impostare la propria esistenza secondo regole e stili di vita personali ed insindacabili, finché però non si intralci il cammino di un’altra persona, non si voglia cioè sindacare sul modo di vivere di un terzo che ha il solo torto di pensarla diversamente.
L’ottusa intransigenza di queste persone si esteriorizza nelle molte manifestazioni di disprezzo che spesso i vegani dimostrano nei confronti di chi, come madre natura ci insegna, si nutre di altri animali per una corretta sopravvivenza. Dimostrando che il buonismo e la pietà che pensano di mostrare nei confronti degli animali sia in realtà la maschera di una cattiveria e un odio radicati nei confronti di chi non condivide quell’idea. Per chi sceglie la strada del vegetarianismo, mi chiedo spesso chi abbia il diritto di conferire maggiore dignità ad un vitello piuttosto che ad un pesce.
E una domanda che mi piacerebbe porre ad un vegano, è se non si senta macchiato di sangue quando cammina per strada. Tutti gli insetti che calpestiamo non sono forse essere viventi che hanno il nostro medesimo diritto di restare in vita? I più ipocriti sono forse quelli che additano quale assassino un bambino ritratto mentre mangia una bistecca, ma hanno ai piedi scarpe di pelle e borse altrettanto peccatrici. Il problema di questa società è che mancano l’umiltà e il rispetto.
E dilaga il fanatismo, sorretto ed accresciuto dall’arroganza e dall’ignoranza. Perché voler sovvertire quello che ha tenuto in vita egregiamente l’essere umano (e tutti gli altri animali) da migliaia di anni è un’illusione ingenua, a volte dalle sfumature inquietanti per l’eco che provoca tramite i mass media ormai schiavi della pochezza umana.
Dal tuo articolo si evince che non sai di cosa stai parlando. I vegani con le scarpe di pelle? Il veganismo non si applica solo all’alimentazione… per quanto riguarda questa tua affermazione poi “chi sceglie la strada del vegetarianismo, mi chiedo spesso chi abbia il diritto di conferire maggiore dignità ad un vitello piuttosto che ad un pesce”, i vegetariani non mangiano il pesce, e se lo mangiano, non son vegetariani.
Ti allego la definizione di veganismo della vegan society, così ti fai un idea per quanto riguarda le tue preoccupazioni sugli insetti. “La parola denota una filosofia e un modo di vita che si propone di escludere – nella misura in cui questo è praticamente possibile – tutte le forme di sfruttamento e di crudeltà verso gli animali perpetrate per produrre cibo, indumenti o per qualsiasi altro scopo, e, per estensione, promuove lo sviluppo e l’uso di alternative non-animali, per il bene dell’uomo, degli animali e dell’ambiente. Da un punto di vista dietetico indica la pratica di evitare qualsiasi prodotto derivato, in tutto o in parte, dagli animali”. Inevitabilmente vivendo uccidiamo esseri viventi, ma c’è differenza tra lo schiacciare una formica per distrazione o uccidere un moscerino e il far nascere animali da usare come macchine
per l’alimentazione, il vestire o il divertimento. E la differenza sta nell’intenzionalità. Ovvio c’è chi dice di essere vegano per moda, perché pensa sia una dieta dimagrante ecc.. ognuno è libero di fare ciò che vuole. Ci sono anche i vegani aggressivi non ti do torto ma credimi, non sono tutti così.
Però ti prego, non denigrare chi riesce a rinunciare a qualcosa che non ritiene eticamente corretto. Per quanto riguarda la questione dei bambini denutriti e ospedalizzati, le madri che scelgono alimentazioni non bilanciate per i figli esistono anche fra gli onnivori. Ci sono tantissimi bambini obesi e che soffrono di patologie che sono la conseguenza di ciò, ci sono madri che consentono ai figli di mangiare solo cotoletta e patatine e assecondano di non fargli mangiare neanche una volta le verdure o la frutta. Mi sembra ugualmente sbagliato? Basta cercare di fare una dieta equilibrata, conosco bambini figli di genitori vegan che crescono più in salute dei coetanei.
Roberta