Grazie alla precedente esperienza hanno imparato come curare in maniera più tempestiva gli uccelli e ne hanno slavati diversi. Nei giorni successivi, con calma, si è aggiunto qualche volontario delle associazioni animaliste giusto per mettersi in posa davanti ai giornalisti e sparire di nuovo, mentre tutt’ora i cacciatori stanno ancora cercando di recuperare gli ultimi uccelli e pesci, pattugliando anche l’Ortazzo assieme agli organi competenti. La qualità non è acqua! Il risultato finale degli uccelli morti si aggira solamente intorno ai 100 soggetti (confronto ai 3.000 dell’ultimo episodio), questo poiché fortunatamente quest’anno il passo non è ancora abbondante e di conseguenza gli animali presenti nella Valle erano molto pochi, altrimenti sarebbe stata nuovamente una strage come l’anno scorso.
Il merito quindi di questo esiguo numero va solo alla sorte e ai cacciatori, non alla gestione dell’Ente parco e del Comune che tutt’ora non comprendono come andrebbe gestita questa oasi durante la stagione estiva. In merito ci auguriamo trovino una soluzione al più presto, considerando che le estati future probabilmente saranno sempre più calde e aride, magari dialogando con chi conosce e vive quei territori da millenni come i cacciatori ed i pescatori.
Auguriamo al giovane nuovo direttore un in bocca al lupo per la disastrosa gestione che ha ereditato e la nostra più ampia disponibilità a collaborare. Ci tenevamo a chiarire come sono avvenuti veramente i fatti dopo aver letto i soliti superficiali articoli dei giornali che fanno di tutto ogni volta per non riconoscere i meriti di chi lavora e per nascondere i demeriti di chi attua gestioni sbagliate. Un enorme grazie a tutti i cacciatori e ai loro famigliari che hanno ancora una volta dimostrato grande passione, competenza e amore per la natura (Federazione Italiana della Caccia e ACMA Ravenna).