E’ stata legittima la decisione di sospendere la caccia della pernice bianca e della lepre variabile nella stagione venatoria 2020-2021. Lo ha stabilito il Tar della Valle d’Aosta, respingendo il ricorso del Comitato regionale per la gestione venatoria contro la Regione. I giudici avevano già negato la sospensiva nel settembre scorso, alla vigilia del via alla stagione della caccia. Era stato l’esecutivo regionale, nel luglio 2020, a sospendere la caccia delle due specie, in attuazione di una mozione approvata dal Consiglio regionale nel novembre 2019.
Si è trattato di una “condotta del tutto legittima”, scrivono i giudici amministrativi nella sentenza, e “la circostanza che al momento della sua adozione la Giunta fosse in regime di prorogatio, non priva l’atto della sua legittimità”. Inoltre “non vi è dubbio che l’indicazione in via generale di quali siano le specie cacciabili è rimessa al legislatore nazionale e per la Valle d’Aosta al legislatore regionale munito in materia di potestà esclusiva, ma questo non significa che temporanee limitazioni al prelievo di alcune specie cacciabili non possano essere adottato con atto amministrativo”.
Questo il commento di ACR (Associazione Cultura Rurale): “Continuano gli attacchi all’attività venatoria da parte degli animalisti. Il Tar della Valle d’Aosta conferma la chiusura della caccia alle specie pernice bianca e lepre per cinque stagioni venatorie. Questa è l’ennesima dimostrazione della necessità di unire le forze di tutti i portatori della Cultura rurale per difendere le nostre attività e le nostre tradizioni”.