Il Comitato Regionale per la Gestione Venatoria della Valle d’Aosta ha dato l’assenso al calendario per la stagione 2020/2021. “Ci siamo, in ogni caso, opposti all’abolizione dei prelievi della pernice bianca e della lepre variabile”, dichiara il presidente Luciano Joris. Che sottolinea: “Anche la Consulta dell’amministrazione regionale ha espresso parere favorevole. L’ultima parola spetterà alla Giunta”. L’Esecutivo, coordinato dal presidente Renzo Testolin in cui sperano i 1.500 cacciatori valdostani. Ancora Joris: “Contiamo molto su una analisi più approfondita relativa all’abolizione della caccia delle due specie.
Uno ‘stop’ che impedirà, in futuro, di conoscere l’effettiva situazione numerica di questi selvatici sul territorio. I censimenti sono fondamentali in un’ottica di prelievi commisurati al riscontro.”. La legge regionale non prevede questo passaggio; l’abolizione è, quindi, secondo quanto afferma Luciano Joris “una presa di posizione politica del Consiglio, priva di studi, di approfondimenti.
Entrambe le specie non sono presenti in numero esiguo. Ora, questi rilevamenti verranno organizzati dall’Ufficio regionale Fauna“. L’emergenza Covid-19 non ha consentito l’apporto di modifiche al calendario venatorio; variazioni, tra l’altro, non necessarie e ostacolate dall’impossibilità di riunirsi per un confronto circostanziato. L’attività si è svolta, perlopiù, in video-conferenza. Una soluzione giudicata “positiva” dal presidente dei cacciatori della Valle d’Aosta. “Si potrebbe continuare – ipotizza – almeno per la programmazione di alcune iniziative e per snellire orari e impegni” (Voxpublica.it).