Rotte di migrazione
I Giudici, al momento di scrivere la sentenza, hanno ritenuto necessario di chiedere al Direttore dell’ISPRA, Piero Genovesi, Commissario nominato per individuare i valichi “interessati dalle rotte di migrazione” che per legge devono essere vietati alla caccia, di fornire dei chiarimenti. Da un lato infatti con un documento tecnico l’ISPRA ha allegato un elenco di ben 475 valichi montani lombardi “interessati dalle rotte di migrazione” comprendendo in tale elenco anche i valichi che ricadano in aree di 5 km x 5 km di lato (25 km quadrati) in cui esista anche un solo appostamento fisso di caccia. Del resto ISPRA ha chiarito di non avere dati specifici in ordine alle rotte di migrazione e quindi si è limitato a indicare i valichi sui quali durante la stagione possa esserci la presenza di qualche migratore in base a indicatori indiretti (come la presenza di un appostamento fisso in un’area di 25 km quadrati).
Cosa chiede il TAR
Dall’altro lato il Commissario nella sua relazione illustrativa e conclusiva ha indicato come valichi da chiudere alla caccia solo 34 di quelli dell’elenco di 475 (19 da chiudere con effetto immediato, e in effetti già chiusi; 15 da chiudere se entro due anni non si dimostra che non siano lungo le rotte di migrazione: anche questi già oggi quasi tutti già chiusi e che quindi verrebbero riaperti almeno per 24 mesi…). Il TAR ora chiede al Commissario di spiegare come mai su 475 valichi, solo questi siano da chiudere, poiché nella sua relazione non ha dato nessuna motivazione al riguardo. A nostro avviso, come abbiamo già illustrato in causa al Giudice, l’elenco dei 475 valichi (discutibile anche solo dal punto di vista orografico) è l’elenco non dei valichi posti lungo le direttrici di migrazione che attraversano la Lombardia, ma più propriamente solo un elenco dei valichi ricadenti nelle aree in cui è possibile che durante la stagione venatoria ci siano dei migratori (di fatto tutta la Lombardia): questo è quello che emerge leggendo l’intero elaborato dell’ISPRA.
Le motivazioni
Fra 15 giorni potremo leggere le motivazioni del Commissario e a quel punto, all’udienza del 9 aprile, il TAR valuterà se sarà in grado di decidere o meno la causa indicando alla Regione quali siano i valichi da chiudere alla caccia o potrà anche chiedere una nuova relazione al Commissario. La risposta del Direttore dell’ISPRA di certo sarà in ogni caso chiarificatrice, ma una cosa è certa: se un ente come l’ISPRA da un lato ammette di non conoscere le rotte di migrazione e di non disporre di dati sui valichi e dall’altro individua, solo in Lombardia, 475 valichi “interessati da rotte di migrazione” e i chiarimenti del Direttore Generale dovessero essere nel senso che tutti siano rilevanti ai fini del divieto di caccia (la Legge Nazionale invero intende vietare alla caccia i valichi montani in senso proprio, ovvero quei “colli di bottiglia” in cui i migratori si ammassano in gran numero), il legislatore non potrà che intervenire sull’ISPRA, sui valichi, o su entrambi (Fonte FEDERCACCIA LOMBARDIA).