Di conseguenza, l’ente non vorrebbe sbilanciarsi nell’assegnare un numero di ungulati eccessivo da abbattere. Il piano distingue tra cervi maschi, cervi femmine e piccoli. I cacciatori, però, prediligono soprattutto gli esemplari maschi, in primis per una questione di trofei. Il piano prevede al contrario l’abbattimento di femmine e piccole e soltanto dopo anche i maschi.
Gli esperti faunistici temono uno squilibrio naturale, oltre a problemi di tipo biologico e biotico. La Provincia di Trent potrebbe ridurre di qualche decina di esemplari i cervi maschi da abbattere, una revisione a cui i cacciatori si oppongono. Ci saranno ora degli approfondimenti e delle verifiche per venire incontro alle esigenze delle parti in causa, nonostante il braccio di ferro sia di difficile risoluzione.