URCA Toscana critica sull’operato di Regioni e Province in materia di caccia e gestione venatoria, “Un profondo senso di frustrazione!”.
Per chi come noi ha dedicato e dedica da sempre, energie, impegno e passione nella gestione della fauna è veramente grande il senso di frustrazione, nell’assistere in questi giorni ad uno spettacolo poco edificante. A meno di dieci giorni dall’inizio della stagione venatoria della caccia di selezione non ci sono più, neanche le poche certezze degli scorsi anni.
Molto probabilmente vedremo stravolto, oltre che il quadro normativo anche i calendari venatori delle singole province. Ferma restando la nostra chiara posizione del rispetto dei tempi biologici e dei periodi più appropriati di prelievo.
Dobbiamo rilevare che, modificare le regole a questo punto ad pochi giorni d’inizio della stagione venatoria e soprattutto frazionare i tempi del prelievo (tra il 1° e il 2° tempo), non credo si sia mai visto fare. Ciò, a parere nostro, produrrà una serie di problemi oggettivi e di difficoltà nella gestione dei piani di abbattimento, tra l’altro già approvati e nella loro realizzazione; con probabile destrutturazione delle popolazioni oggetto del prelievo, quindi tutto il contrario della buona “Gestione”. Proprio nel momento in cui, in Toscana, il controllo delle popolazioni di ungulati richiederebbe ancora più attenzione, uno sforzo maggiore e impegno da parte di tutti, istituzioni (tutte) comprese.
Alla luce di tutto ciò:
Chiediamo di confermare solo per questa stagione i calendari venatori, con i periodi a suo tempo individuati dalla legge Regionale e di preparare senza indugio tutta la documentazione per riunirsi ad un tavolo di confronto quanto prima, anche con l’organo ISPRA, per definire e far rispettare le varie realtà territoriali e di procrastinare il tutto compreso i tempi di prelievo nella prossima stagione venatoria 2013-14.
Risposta del sottosegretario Franco Braga a interrogazione di vari parlamentari,
Testo della risposta:
L’interrogazione proposta riguarda le linee guida per le deroghe venatorie, la valenza giuridica del parere ISPRA fornito in relazione ai provvedimenti di deroga nonché l’inserimento dello storno tra le specie cacciabili. Omississ…
Circa il parere fornito dall’Ispra per l’adozione, da parte delle Regioni, delle delibere di deroga evidenzio che, come del resto si evince dalla semplice lettura della normativa di riferimento (legge n. 157 del 1992 e n. 221 del 2002), la sua acquisizione è sicuramente da intendersi obbligatoria, ma non vincolante. Ciò trae conferma, peraltro, anche da una serie di recenti sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali che si sono pronunciati in tal senso in occasione di alcuni ricorsi in materia di deroghe.
Infatti, considerato che ai sensi dell’articolo 7 della legge n. 157 del 1992 tale Istituto è un organo scientifico e tecnico di ricerca e consulenza per lo Stato, le Regioni e le Province, non può di certo sostituire le Amministrazioni nel compimento delle proprie scelte in materia di caccia, ma solo supportarle sotto il profilo squisitamente tecnico.
Peraltro, il parere reso da tale organo sul calendario venatorio potrebbe essere, in linea di principio, anche disatteso dall’Amministrazione regionale la quale, tuttavia, è tenuta ad esprimere le pertinenti motivazioni.
In ragione di quanto sopra affermato dal sottosegretario Braga, esistono secondo noi, le “pertinenti motivazioni”, le quali si possono trovare indicate nel PRAF dalle pag 116 alla pag 126 (danni alle colture e incidenti stradali) e sono li ampiamente documentate e accompagnate da dati ben circostanziati.
Per ritenere non vincolanti, le indicazioni ISPRA nella stesura dei calendari venatori delle provincie toscane, almeno per la stagione venatoria 2012-13. Poi subito tavolo tecnico con ISPRA.
URCA Toscana