Secondo la loro opinione, se il primo cittadino non studierà le competenze in materia di ungulati e di gestione del territorio, i danni presenti e futuri saranno ingenti. Un forte apprezzamento, invece, è stato espresso nei confronti di un altro sindaco, quello di Castelfranco di Sotto, Gabriele Toti, per la documentazione approfondita in questo ambito. Federcaccia e Arci Caccia sono convinte che seguendo questo esempio si capirà la reale importanza del problema e i costi connessi.
Le due organizzazioni stanno spingendo per una ricerca di coordinamento tra le parti in causa: i sindaci dei comuni limitrofi sono stati invitati ad allestire un documento unitario. Gabbanini ha risposto prontamente. Il primo cittadino ha voluto rassicurare i cacciatori, spiegando come nessuna risorsa pubblica sia stata sprecata. Le accuse sono state respinte al mittente: inoltre, è stata ricordata la convocazione del tavolo regionale per discutere di ungulati, una testimonianza tangibile – secondo le parole di Gabbanini – di azioni concrete e di una conoscenza approfondita della situazione.