La Legge Obiettivo sugli ungulati della Toscana rimane un argomento attuale e di ampio dibattito, come confermato dall’incontro interlocutorio che si è svolto oggi, venerdì 18 marzo 2016, in Regione e di cui la Confederazione Cacciatori Toscani, ArciCaccia e AnuuMigratoristi hanno fornito un resoconto dettagliato. La riunione ha coinvolto Marco Remaschi, assessore all’Agricoltura e Caccia, e i vari rappresentanti del mondo venatorio locale. L’ordine del giorno è stato proprio questo importante e recente testo normativo e come sta procedendo la sua applicazione per contenere gli ungulati. Come precisato dalla nota ufficiale, non sono state messe a disposizione cartografie o documenti, comunque la CCT ha spiegato in maniera chiara e precisa le sue posizioni, sottolineando quali sono i criteri per raggiungere gli obiettivi della legge.
Anzitutto, è stato chiesto di tenere in debita considerazione le osservazioni e il contributo offerto dall’esperienza del mondo venatorio e degli Ambiti Territoriali di Caccia per quel che riguarda i passaggi successivi dell’applicazione normativa. Finora, infatti, ci sono state diverse incomprensioni e il raggiungimento degli obiettivi può essere messo seriamente a rischio. La CCT ha anche ricordato come sia necessario valorizzare il ruolo delle squadre di caccia al cinghiale: si tratta di un dettaglio strategico e fondamentale per gestire al meglio la specie, con gli ATC che dovrebbero avere competenze effettive per scegliere modalità e strumenti ad hoc.
Non meno interessanti sono stati gli accenni alla definizione delle aree e dei piani, visto che sono ancora in corso di definizione. Nello specifico, l’aumento delle zone non vocate e il calo dei capi da contenere in termini numerici non procedono di pari passo e in maniera automatica. Allo stesso tempo le azioni corrette e basate su coinvolgimenti pieni e responsabili delle squadre hanno portato a dei risultati più che positivi, quindi non può che essere la strada giusta da intraprendere.
L’associazione ha evidenziato anche la necessità di assegnare agli Ambiti di Caccia delle competenze che agevolino il coinvolgimento diretto delle squadre, ma sempre con il fine ultimo di salvaguardare le colture agricole. Non è stato escluso nessuno strumento da impiegare in questo caso, in particolar modo la braccata. L’assessore Cremaschi si è detto pronto a un confronto con le associazioni di settore e le categorie interessate, inoltre ha espresso grande apprezzamento per il ruolo e l’efficacia dell’intervento delle già citate squadre. Ora bisognerà verificare l’andamento delle fasi successive a quella attuale, quella iniziale di applicazione della Legge Obiettivo, così da comprendere la reale portata delle assicurazioni e delle promesse.