Gli ungulati sono ormai una problematica da non sottovalutare, considerato che ogni giorno vi sono segnalazioni di tali animali selvatici a ridosso degli zone abitate con esposti rischi di sicurezza pubblica. Se da una parte Sindaci e Associazioni di categoria richiedono alla figure abilitate una maggiore attività, dall’altra le Associazioni venatorie e sopratutto la Libera Caccia sta chiedendo alla Regione Piemonte la modifica della Delibera di Giunta Regionale del 2010 che disciplina le modalità operative al rilascio delle abilitazioni.
Infatti per poter esercitare attività venatoria in forma di caccia di selezione è necessaria la frequentazione di un corso di 80 ore e un successiva prova di esame finale. La stessa norma prevede lezioni in presenza, cosa che con il Covid non risulta più fattibile e l’organizzazione dei suddetti corsi da parte degli ATC/CA già oberati di tante altre problematiche. Le abilitazioni necessarie sono pertanto quasi impossibili da ottenere.
Per questo motivo, in questi giorni la Libera Caccia Cuneo ha inviato una richiesta all’Assessore Regionale Protopapa al fine di permettere la formazione da parte delle Associazioni cacciatori, anche con didattica a distanza e, la possibilità di sostenere la prova finale davanti ad una commissione nominata dall’ATC/CA in accordo con la Provincia di Cuneo. Richiesta che, se da una parte lascia libertà di formazione, dall’altra garantisce comunque la possibilità di verifica tramite un esame pubblico delle necessarie conoscenze e competenze richieste per il rilascio della abitazione alla caccia di selezione. Senza una modifica difficilmente si potrà praticare in modo esaustivo la caccia di selezione.