Le Riserve Mondiali Mab Unesco, Rete mondiale di straordinario valore, circa settecento in tutto il Mondo, di cui anche l’Umbria adesso fa parte, considerano l’equilibrio dei territori al primo posto e tra essi la caccia è elemento di gestione del territorio e del paesaggio. Noi cacciatori ci sentiamo custodi – e non proprietari – della biodiversità e del patrimonio della fauna selvatica, bene di tutta la comunità. Sosteniamo in pieno la proposta del Presidente della Riserva Unesco avv. Francesco Paola ed il lavoro del Gruppo di studio sulla caccia ed il prelievo venatorio sostenibile e i progetti che possiamo tutti insieme realizzare. Il nostro pensiero è convinto.
E guardiamo ad un futuro di sempre maggiore integrazione dell’attività venatoria con le dinamiche di governo del territorio agro-silvo-pastorale che si propongono in un equilibrato rapporto tra le attività umane previste nella Riserva Mondiale del Peglia e altrove e la migliore armonia con le attività che si svolgono nelle zone limitrofe. Le aree abbandonate possono essere superate anche con il valore aggiunto che viene dalla protezione e produzione naturale di fauna selvatica. Tutto questo consente di spostare, nell’interesse delle comunità, energie e risorse umane dal “consumismo ambientale” a modelli di gestione sostenibili e condivisi che sono ormai una indiscutibile necessità, dove l’”uomo regolatore” si impegna a garantire la ricchezza e la presenza delle specie selvatiche e vegetali alle future generazioni. La caccia sostenibile e i cacciatori custodi del territorio saranno per l’Umbria e l’Italia tutta sempre indispensabili e con la Riserva Unesco più efficaci e più consapevoli.