In quel documento segnalavo come il signor Sauro Presenzini risultasse, in un determinato periodo temporale, in possesso esclusivamente del decreto prefettizio per la protezione e tutela del patrimonio ambientale, in ambito provinciale ai sensi delle leggi nazionali e regionali di tutela ambientale e quindi per la prevenzione e la repressione in ambito provinciale delle infrazioni dei regolamenti generali e locali relativi alla protezione degli animali e alla difesa del patrimonio zootecnico, che non lo legittima ad effettuare controlli e sanzioni in materia ittico-venatoria. Al fine di poter svolgere l’attività di controllo in materia ittico-venatoria, si dovrebbe essere destinatari di uno specifico provvedimento rilasciato esclusivamente dalla Provincia di Perugia. Invece, come ora accertato dalle indagini preliminari, in quel periodo il Presenzini ha elevato sanzioni ai cacciatori senza possedere alcun decreto emanato dalla Provincia.
Per questo ho chiesto che le Autorità disponessero gli opportuni accertamenti per valutare la sussistenza di eventuali irregolarità o illeciti penalmente rilevanti. Nell’esposto avevo anche ipotizzato il configurarsi dell’ipotesi di reato rientrante nell’abuso d’ufficio o di usurpazione di titolo. Di certo, nella vicenda, la Provincia di Perugia non ha svolto i propri doveri e da qui la denuncia sporta anche contro l’ufficio competente, la cui responsabile è stata successivamente rimossa dall’incarico. Ora, finalmente, ai cacciatori viene riconosciuta giustizia ed il prossimo passo dovrà essere l’annullamento di tutte le sanzioni illegittimamente irrogate e la restituzione delle somme ai cacciatori illecitamente vessati”.