“Caccia in forma singola, uno spaccato dell’attività venatoria che necessita di attenzione e vigilanza”. Ad intervenire sulla questione è il consigliere regionale dell’Umbria Manuela Puletti (Lega) che, “accogliendo una sollecitazione da parte della sezione di Deruta, Torgiano e Collazzone”, ha presentato un’interrogazione. “Serve garantire – spiega Puletti – il corretto svolgimento dell’attività venatoria in forma singola e le modalità di vigilanza da attuare, affinché siano garantiti l’incolumità e i livelli di sicurezza dei cacciatori attivi sul territorio regionale.
La legge nazionale n. 157/92 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio’ regola l’attività di vigilanza venatoria, affidandola alle Provincie ora sostituite in questo ruolo dalle Regioni. Mentre in Umbria l’attività di vigilanza venatoria è regolata dalla legge regionale n. 14/1994 ‘Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio’.
Sul territorio regionale – evidenzia Manuela Puletti – l’attività venatoria viene svolta principalmente in forma collettiva, durante i periodi di caccia all’interno dei settori, che annualmente gli Ambiti territoriali di caccia provvedono ad assegnare a squadre di cacciatori. Ma, a differenza di altre Regioni italiane, in Umbria la forma singola di caccia non è espressamente vietata. Risulta comunque necessario – conclude Puletti – vigilare affinché le due forme di attività venatoria si svolgano in sicurezza, garantendo per quanto possibile l’incolumità dei cacciatori”.