Il caso era emerso a seguito delle azioni legali effettuate per conto di iscritti della libera caccia da parte dell’avvocato Marzio Vaccari, che aveva appunto scoperto che alcune guardie ambientali iscritte al Wwf effettuavano controlli sui cacciatori pur non avendo il decreto della Provincia, il solo titolo che li abilita. Posizione che è stata poi riconosciuta dalla Regione Umbria, che ha annullato una mega multa da 15mila euro fatta al presidente della Libera Caccia per la gestione di un’area di addestramento cani a Spoleto: le guardie venatorie che si sono presentate nell’area, infatti, erano prive del decreto.
La Regione dà ragione alla Libera Caccia: nulle le multe delle guardie prive di decreto provinciale. Ormai da due anni tra la Libera Caccia e il Wwf è in corso un braccio di ferro a suon di carte bollate. Che ha acceso i riflettori, anche della politica, sul tema del riconoscimento e della gestione delle guardie ambientali ittico venatorie. Tanto che nelle ultime settimane ci sono state contestazioni per alcune guardie volontarie provenienti dal mondo venatorio a cui la Provincia non ha rinnovato il decreto (al caso di Città di Castello se n’è aggiunto un altro nella zona del Trasimeno) sia per titoli che sono stati invece mantenuti a guardie ambientaliste rinviate a giudizio per reati contestati legati alla loro attività di controllo.
In questo contesto la Provincia sta anche discutendo sulle modifiche del regolamento per il rilascio del decreto e per la gestione delle attività delle guardie giurate volontarie. E poi c’è il tema della multe. Per la Libera Caccia, sulla base dei provvedimenti già riconosciuti dalla stessa Provincia, le multe fatte in assenza di decreto provinciale sono nulle, senza bisogno che il cacciatore faccia ricorso. Per Rigucci, poi, tutte le multe effettuate dalle guardie volontarie sarebbero nulle, per vizio di forma anche nella stesura dei verbali (Tuttoggi.info).
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