Le osservazioni del Carroccio
“In occasione dell’approvazione del Calendario venatorio dell’Umbria per la stagione 2024/2025 in Terza Commissione, ho avanzato delle osservazioni, condivise dai miei colleghi e trasmesse all’Assessore competente, che auspico vengano prese in considerazione al fine di arginare i problemi causati dai cinghiali”: lo afferma il Capogruppo della Lega Umbria Valerio Mancini, Presidente della Commissione Agricoltura.
Battute di contenimento
“È opportuno – prosegue Mancini – che si valuti la possibilità di approvare un calendario in deroga, che sia condiviso da tutte le regioni dell’Italia centrale e che garantisca almeno 120 giorni di caccia al cinghiale, fermo restando le battute di contenimento che avvengono nei periodi antecedenti e successivi alla stagione venatoria. Il mondo venatorio, che ringrazio, è da sempre in prima linea a tutela del lavoro degli agricoltori e della salute pubblica, con risultati straordinari testimoniati dai numeri sempre crescenti degli abbattimenti. Ma, come evidenziato anche dal Commissario straordinario per la PSA Vincenzo Caputo in occasione di Agriumbria, in Italia sono stati censiti oltre un milione e 800 mila cinghiali, un dato che dimostra la necessità e l’urgenza di mettere in campo a livello nazionale soluzioni efficaci al contenimento di questa specie che causa danni ingenti agli imprenditori agricoli e rappresenta un pericolo per la salute dei cittadini”.
Caccia in braccata
“Un’apertura nella modalità dei 120 giorni continui con calendario ottimale 1°ottobre-31 gennaio – secondo Mancini – risolverebbe in modo definitivo il problema della difformità delle date di apertura tra le varie regioni e quello della efficacia della caccia in braccata, perché ci sarebbe meno mobilità della specie e una riduzione significativa dei danni all’agricoltura, con elevato risparmio per le casse pubbliche, con maggiore garanzia per la sicurezza stradale e con azioni positive per il contenimento della possibile propagazione della peste suina” (fonte: Regione Umbria).