Tutte le sanzioni pecuniarie da lui elevate fino a questo momento sono, di fatto, nulle e la Regione Umbria dovrà rimborsare i cacciatori fatti oggetto dell’attività accertativa e sanzionatoria. Paradossale il fatto che solamente lo scorso ottobre del 2018 e, quindi, successivamente ai miei atti ufficiali, le interrogazioni in Assemblea Legislativa Regionale, le richieste di audizione in Commissione e gli esposti alla Procura, Presenzini si sia deciso ad avviare tutte le pratiche per procurarsi tale decreto, come dimostrano gli atti ufficiali presentati dalla Provincia di Perugia.
Situazione, anche questa, poco chiara. Sappiamo, infatti, che la la Provincia di Perugia era stata informata degli esposti in essere riguardanti l’attività di Presenzini: come mai gli uffici dell’ente hanno comunque deciso di avviare le pratiche di rilascio del decreto? Possibile, tra l’altro, che la Regione Umbria, tramite la sezione contenzioso non abbia mai verificato? Due aspetti sui quali intendo far luce percorrendo ogni strada possibile affinchè vengano individuate responsabilità e invalidata la pratica. È finito il tempo di vessare con ingiustificati abusi di potere i cacciatori umbri che con passione, diligenza e nel rispetto del regolamento praticano l’attività venatoria. Chiederò all’assessore regionale competente, Fernanda Cecchini, di avviare tutte le pratiche per il rimborso delle multe irregolarmente elevate”.