Arci Caccia Umbria ha commentato il recente comunicato del WWF: l’associazione ambientalista ha definito illegittima la caccia di selezione a cervidi e bovidi, ma l’associazione venatoria ha ricordato come queste precisazioni siano l’ennesima falsità che crea un clima di terrorismo contro i cacciatori, un modo per mistificare la realtà e condizionare l’opinione pubblica. Arci Caccia sospetta che ci sia dietro un ritorno elettorale, sottolineando la legge statale che regolamenta l’attività venatoria.
La caccia di selezione a cervidi e bovidi è uno strumento utile per rapportare correttamente la fauna selvatica e le attività antropiche. I selecontrollori, inoltre, operano seguendo precisi piani di abbattimento, distinti in base alle età e al sesso degli esemplari, senza dimenticare l’autorizzazione da parte dell’ISPRA. Per il WWF, invece, queste persone sarebbero pronte a cacciare sempre e dovunque, la classica barzelletta animalista.
Per l’Arci Caccia, poi, l’associazione vuole dar vita al più classico terrorismo psicologico, con un approccio non scientifico e dando un’idea di caccia da bracconieri. Infine, è stata “rispolverata” una recente ricerca del CIRSEMAF (Centro interuniversitario di ricerca sulla selvaggina e sui miglioramenti ambientali ai fini faunistici), secondo cui gli ungulati presenti nel nostro paese sono abbondantemente superiori alla media europea, in aperto conflitto con l’agricoltura.