Il Consiglio di Stato ha annullato la sospensiva del Tar Umbria per la caccia alla Lepre e alla Moretta; la Regione vince contro gli anticaccia grazie ai dati scientifici di Federcaccia.
In Umbria si potrà di nuovo praticare la caccia alle specie Lepre e Moretta, nei giorni scorsi il Consiglio di Stato con l’Ordinanza n.4607 del 21 novembre 2012 ha accolto il ricorso della Regione Umbria avverso la sospensiva del Tar Umbria del n.180 del 17 ottobre 2012 ed ha così annullato la sospensiva accordata all’ associazione Vittime della Caccia ricorrenti avverso il Calendario Venatorio regionale 2012-2013.
Inizialmente il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Umbria aveva infatti concesso la sospensiva e rinviato la decisione nel merito alla prossima primavera; in questo modo i giudici avevano definitivamente chiuso la caccia alla Moretta per questa Stagione Venatoria mentre la caccia alla Lepre si sarebbe chiusa con una settimana d’anticipo, come da modifica al Calendario Venatorio regionale.
Con la nuova ordinanza invece vengono ritenute infondate le argomentazioni presenti nel primo ricorso al Tar oltre a considerare la possibile mancanza di legittimazione dell’Associazione Vittime della caccia a proporre ricorso. Vengono invece considerate valide le motivazioni proposte dalla Regione Umbria in discostamento dal parere ISPRA per quanto riguarda il mantenimento della moretta tra le specie cacciabili e la stagione venatoria della lepre.
La Regione, anche grazie all’importante contributo della Federazione Italiana della Caccia con i dati scientifici in possesso al proprio Ufficio Fauna Stanziale Nazionale, ha potuto impugnare efficacemente la sospensiva del Tar dinanzi al Consiglio di Stato, riuscendo ad ottenere l’annullamento della sospensiva. Di conseguenza, con un piccolo passaggio in Regione la data della chiusura della caccia alla lepre potrebbe essere ripristinata alla seconda domenica di dicembre, ovvero la data che i cacciatori conoscevano al momento del rinnovo della licenza di caccia e del pagamento delle relative tasse.
Questa ordinanza rappresenta senza dubbio un altro successo per il mondo venatorio per la collaborazione fornita dall’Ufficio Avifauna Migratoria e da Face Italia volta al mantenimento di tutte le specie cacciabili nelle regioni italiane. Grande soddisfazione per il lavoro svolto è stata espressa dal Vice Presidente nazionale di Federcaccia, Massimo Buconi, che ha sottolineato come l’approccio tenuto da Federcaccia e dalle altre Associazioni Venatorie riunite in Face Italia si sia dimostrato ancora una volta quello vincente. Buconi ha poi aggiunto, “Un ringraziamento e un apprezzamento vanno anche alla Regione Umbria per il suo impegno nell’aver difeso un metodo basato su dati scientifici e tecnici concreti e non sulle suggestioni, contribuendo a ristabilire prima di tutto la certezza del diritto e una corretta applicazione delle norme”.
Federcaccia Umbria, nel ringraziare la Regione, nella persona dell’Assessore Cecchini e l’osservatorio faunistico regionale per essersi appellata contro la sospensiva e i propri uffici nazionali per il contributo determinante offerto nella causa, si dichiara come sempre disponibile nel continuare a collaborare con l’Assessorato regionale alla Caccia anche in vista della discussione sul merito del ricorso prevista per la prossima primavera, convinta che solo appropriati e documentati dati tecnico-scientifici, e non la solita demagogia populistica, potrà aiutare a sconfiggere le posizioni anticaccia.
Il Calendario venatorio umbro anche con questa sentenza resta senza dubbio uno dei migliori Calendari Venatori nazionali. Chiediamo ora alla Regione, tra l’altro, una forte ed urgente rivisitazione degli ATC con un sostanziale intervento di miglioramento degli stessi nell’ottica di una semplificazione burocratica, contenimento dei costi, ed una gestione, soprattutto delle specie stanziali, più proficua numericamente e qualitativamente.
27 novembre 2012