Emergenza cinghiali: dalla Regione Umbria arriva un primo importante passo in avanti per sostenere gli imprenditori agricoli. In caso di attacco, l’agricoltore dovrà rivolgersi all’Atc (Ambito territoriale di caccia) competente, il quale avrà non più 48 ore, ma solo 4, per poter intervenire; trascorso questo tempo l’agricoltore è autorizzato ad agire direttamente, se munito di licenza di caccia, mantenendo ugualmente il diritto all’indennizzo dei danni causati. È la decisione comunicata oggi dall’Assessore regionale all’Agricoltura, Roberto Morroni, dopo la riunione della Consulta Faunistico Venatoria, lo scorso 5 febbraio, e che segna una prima battaglia vinta per Cia Umbria.
“Ringraziamo l’Assessore Morroni – ha dichiarato il Presidente Cia-Agricoltori Italiani Umbria Matteo Bartolini – per aver preso in considerazione una delle nostre proposte su un problema che da anni denunciamo con forza: la necessità di rivedere il piano faunistico venatorio. Giudichiamo più che ragionevole la decisione di ridurre i tempi di attesa, dando la possibilità all’agricoltore di intervenire prontamente tutelando il suo lavoro e il suo reddito, salvaguardando al contempo la possibilità di richiedere l’indennizzo quando necessario.
In Italia, ad oggi, assistiamo al paradosso secondo cui per legittima difesa un cittadino che sorprende un malintenzionato nella proprietà privata può sparare, ma lo stesso diritto non sembra essere riconosciuto con la stessa facilità per l’agricoltore che subisce danno economico dall’animale che distrugge il raccolto”. Come Cia siamo consapevoli che questo è solo un tassello nella grande proposta di modifica della Legge sulla Caccia 157/92 che chiediamo da anni. Confidiamo, pertanto, nei successivi incontri con l’Ass. Morroni per valutare nel dettaglio il documento del nuovo Piano di gestione cinghiali che verrà presentato entro aprile, come annunciato.