L’Ufficio Avifauna Migratoria della Federazione Italiana della Caccia ha diffuso i primi dati sui risultati della raccolta delle ali delle tortore nel corso della stagione venatoria 2016. Questa analisi ha permesso di capire che i cacciatori possono fornire un contributo prezioso ai fini della conoscenza della specie, anche se il campione dovrà aumentare nelle prossime stagioni. Il fatto che sia il primo anno, poi, significa che conclusioni vere e proprie non possono ancora essere tratte.
Il progetto è partito in seguito a una richiesta da parte dell’Unione Europea in merito agli abbattimenti di tortore. La raccolta delle ali ha riguardato 189 volatili di diverse regioni e province italiane. Le differenze tra le varie zone potranno essere comprese fin da adesso: il 77% del campione era composto da esemplari giovani (145 tortore abbattute), mentre il restante 23% (44 uccelli) riguardava tortore adulte.
Come sottolineato dall’Ufficio, questo vuol dire che la riproduzione della specie è ancora attiva, senza dimenticare che i soggetti giovani sono tipicamente più numerosi nei carnieri dei cacciatori. Tutto il mondo venatorio dovrà impegnarsi ai fini della conservazione, sensibilizzando allo stesso tempo le amministrazioni. Il cambiamento dell’utilizzo del suolo e il bracconaggio nei luoghi dello svernamento, infine, dovranno essere affrontati con maggiore concretezza.