Inoltre, su Facebook si sono moltiplicate le rimostranze, per non parlare degli atti di vandalismo, la naturale conseguenza di un clima d’odio così forte. Alcuni ignoti hanno pensato bene di imbrattare i muri di due abitazioni con frasi inequivocabili, oltre un appostamento da caccia danneggiato. Questa gente ha preso di mira case che non hanno nulla a che fare con il conte, una vera e propria beffa.
Il Comune di Pavia di Udine ha confermato che la battuta è stata regolare, quindi si è decisamente esagerato con le reazioni. Si può anche essere in disaccordo con la caccia, ma il vandalismo non può essere tollerato. L’attività venatoria si era svolta nel rispetto delle leggi in vigore, tra l’altro a 400 metri dalle abitazioni più vicine e senza alcuna contestazione da parte di chi doveva effettuare i controlli.