Cantano e a noi sembra lo facciano per dilettarci. Invece no. Il canto degli uccelli è una complicatissima forma di comunicazione che gli uccelli apprendono fin dal primo giorno di vita. Esistono diversi linguaggi, personalizzazioni e perfino dialetti.
Cantare per gli uccelli è una cosa seria. Lo fanno per moltissimi motivi diversi e la fase di apprendimento è lunga, impegnativa e complicata. Ciascuna specie possiede le proprie particolarità e specie sorelle che abitano angoli della terra diversi sviluppano linguaggi simili ma non identici. Potremo dire che parlano dialetti diversi: questa diversità è in relazione alla difformità degli ambienti che li circondano. Quando qualsiasi uccello canta pronuncia una frase dal significato ben preciso, normalmente la ripete con costanza fintanto che il suo richiamo non è stato ascoltato. In alcuni casi il canto all’orecchio umano risulta armonioso, in altri piuttosto fastidioso.
Lezioni di canto
Solo oggi, grazie alle moderne tecnologie delle quali disponiamo, siamo in grado di studiare più da vicino il canto degli uccelli. E’ risultato che un medesimo soggetto sia in grado di cantare in una infinità di modi differenti. Il canto cambia in base all’ora della giornata, in base alla stagione, in base al luogo nel quale si trova e al risultato che vuole ottenere.
Per questo apprendere l’arte del canto per gli uccelli è una cosa piuttosto importante: è uno strumento di sopravvivenza. Lo fanno fin da giovanissimi e l’apprendimento si divide in quattro fasi:
• silenziosa: le prime due fasi sono dette silenziose. Gli uccelli ascoltano i propri genitori e gli adulti cantare e assimilano la tecnica. La prima fase di ascolto e di assimilazione della struttura del canto va dalla nascita fino ai dodici mesi. La seconda fase invece dura circa otto mesi durante i quali gli uccelli apprendono le sillabe che formeranno le frasi;
• ascolto del proprio canto: assimilata la tecnica si cimentano loro stessi nel canto e iniziano ad ascoltarsi. Durante questa fase è probabile che mettano a confronto quel che sono in grado di fare con quello che ascoltano ogni giorno dagli “adulti”, migliorandosi giorno dopo giorno;
• personalizzazione: questa è l’ultima fase, durante la quale l’uccello è padrone del canto e inizia la con la fase di personalizzazione.
Perché gli uccelli cantano
Fra gli uccelli il canto è una questione maschile. Sono rarissime le specie nelle quali a cantare è la femmina che il più delle volte si accontenta di ascoltare o risponde con piccole frasi piuttosto significative. I motivi per cui il canto è tanto importante per gli uccelli sono numerosi:
• arriva lontano. Il canto è un tratto che non passa certo inosservato. Diversamente dai segnali visivi, il canto raggiunge distanze notevoli, e si tratta di uno strumento di comunicazione utilissimo anche durante la notte, quando gli occhi sono messi fuori uso. Non è certo un caso che gli uccelli che siano caratterizzati da un canto vigoroso e armonico il più delle volte abbiano un piumaggio anonimo. Viceversa quelli meno preparati nel canto sfoggiano un piumaggio a cinque stelle. Ovviamente esistono le eccezioni che confermano la regola. Prendi ad esempio il rigogolo, le cui piume sono un vero e proprio tripudio di giallo. Se lo hai mai sentito cantare di certo non lo puoi dimenticare. La natura probabilmente lo ha dotato di una certa predisposizione al canto e di un piumaggio bellissimo perché il suo habitat quello del sottobosco: per farsi notare avrà necessità dell’una e dell’altra attitudine;
• segnale d’allarme. Gli uccelli sono soliti utilizzare il canto per avvisare i compagni di un potenziale pericolo. In base alla gravità del pericolo varierà il canto e la rapidità della fuga;
• uniti durante il viaggio. Non è raro che si utilizzi il canto per rimanere uniti durante le migrazioni. Le anatre o le oche ad esempio non fanno altro che chiamarsi in continuazione per non perdersi di vista;
• la ricerca di cibo. Alcune specie sono solite cantare per mostrare ai più piccoli la presenza di cibo. Lo fanno ad esempio i picchi che cantando richiamano l’attenzione dei nuovi nati;
• la ricerca di una compagna. Si potrebbe dire che, nonostante tutte le motivazioni precedentemente citate, gli uccelli cantino soprattutto per trovare la compagna. Il canto è infatti principalmente una questione sessuale. Non è un caso che a cantare siano quasi esclusivamente i maschi ai quali è accollato l’onere di trovare la partner giusta per la riproduzione.
Canto e riproduzione
Non sono solo gli uccelli a cantare per catturare l’attenzione delle compagne. Lo fanno ad esempio moltissimi ungulati come il cervo che con il suo bramito scuote le montagne. Non è un caso che proprio durante il periodo della riproduzione qualsiasi volatile allarghi esponenzialmente il proprio repertorio vocale. L’obiettivo è quello di attirare l’attenzione e conquistare. Di norma una volta avvenuto l’accoppiamento il maschio mette da parte il canto. Le specie che continuano a cantare anche dopo la creazione della coppia smettono immediatamente dopo la deposizione delle uova. Il motivo è piuttosto semplice: il canto li rende facilmente individuabili da eventuali predatori e in quel momento preciso è bene passare inosservati.