Caccia in Serbia: Il Turismo Venatorio verso la Serbia si afferma negli ultimi anni come realtà valida e a prezzi contenuti.
Nella strategia di sviluppo, al turismo venatorio in Serbia è stata data molta importanza, non soltanto perché negli anni Ottanta del secolo scorso questa era una delle principali attività turistiche, ma anche per la varietà della selvaggina nelle nostre riserve di caccia. I cacciatori stranieri ritornano dalla Serbia con una buona preda, spesso anche con esemplari capitali, non nascondendo la soddisfazione, anche grazia alla buona organizzazione e sistemazione. Servizio a cura di Jelena Gligoric.
Partendo dal fatto che sul territorio della Serbia sono state registrate circa 6mila diverse specie di piante, le ottime condizioni per lo sviluppo della flora hanno influito anche sulla varietà del mondo animale. In breve, nei nostri territori hanno trovato la dimora praticamente tutte le specie di selvaggina grossa interessanti per la caccia.
Non esageriamo se diciamo che alcune specie di grossa selvaggina che in Europa si possono vedere ormai soltanto allo zoo, in Serbia vivono liberamente nella natura. Nell’Associazione nazionale di cacciatori evidenziano che per il numero di lupi, la Serbia è la prima in Europa, e lo stesso si potrebbe dire anche per gli orsi, che nel vecchio continente sono quasi estinti.
Dal punto di vista commerciale, il camoscio è una delle importanti specie da caccia di cui abbattimento viene pagato anche diverse migliaia di euro. La caccia al camoscio si ritiene, fra l’altro, una delle più attraenti in Europa. Quest’adeguabile selvaggina che migra facilmente, ha le dimore in diverse località in Serbia, in genere nelle parti rocciose e difficilmente accessibili, e la più numerosa è nella gola del fiume Drina.
L’epiteto di selvaggina eccellente, in Serbia appartiene al grande, o come viene anche chiamato, cervo europeo. La stagione di caccia a questa specie di selvaggina è in pieno corso, e si cacciano da agosto fino alla metà di febbraio. I nostri cacciatori sono molto orgogliosi del fatto che in Serbia, nella seconda metà del secolo scorso, è stato abbattuto un cervo capitale che per due decenni era il campione mondiale. Le principali dimore si trovano nella Serbia orientale e nelle Sabbie di Deliblato, nei pressi di Belgrado. Anche se questa specie viene chiamata cervo europeo, a differenza dai daini che sono presenti in tutta l’Europa, esso è una vera rarità nel vecchio continente, per questo è molto stimato e l’abbattimento è particolarmente costoso.
I cacciatori dall’estero in Serbia vanno a caccia anche al capriolo che vive liberamente nella natura, mentre, per esempio, il muflone è la selvaggina presente solo nelle riserve. Nonostante si tratti di una specie mediterranea, a suo tempo, il muflone dalla riserva Karadjordjevo aveva il valore del trofeo, campione del mondo. La vera perla delle riserve di caccia sono anche i cinghiali che vivono liberamente, e il valore delle loro zanne può paragonarsi al prezzo di una macchina media.
Non bisogna dimenticare nemmeno la piccola selvaggina che in Serbia è presente molto più che nella maggior parte dei paesi europei. Qui un posto particolare appartiene alla lepre, alla pernice e al fagiano. In Serbi ci sono oltre 20 riserve di fagiani, e la più grande, secondo gli standard mondiali, è Ristovaca, nei pressi di Bac, in cui si allevano anche 300mila giovani fagiani l’anno. In dipendenza dagli hobby dei cacciatori che arrivano in Serbia durante l’intero anno, si ha l’impressione che il nostro paese sia un raro eldorado turistico venatorio in Europa.