Si installerà sulla strada di fondovalle, nel tratto di rettilineo dove passano le funi dell’impianto del Cermis, un impianto di segnaletica stradale dinamica attivata da sensori e termocamere. Si tratta di un sistema tecnologico all’avanguardia, tra i primi in Italia ad essere montati, al pari di altre zone del Trentino: il Comune di Borgo Chiese sarà il primo ad averlo, lo seguiranno i Comuni di Vallelaghi e Bieno. Il meccanismo, quando in funzione, dovrebbe indurre gli automobilisti che percorrono il tratto di strada a diminuire la velocità ed evitare quindi gli scontri, nocivi sia per chi guida (che deve fare i conti con costosi danni, da qualche anno non più coperti dall’assicurazione provinciale) che per gli animali che rischiano la vita.
L’amministrazione comunale di Cavalese ha recentemente approvato in linea tecnica il progetto dell’impianto realizzato dal dottore forestale Michele Baldo di Trento che prevede un costo di 65.768 euro. La giunta allo stesso tempo ha affidato al Servizio tecnico l’incarico di inoltrare la domanda di contributo sui fondi Psr (Piano di sviluppo rurale) che, se accettata, coprirebbe l’intera spesa dell’intervento.
Il progettista spiega il funzionamento dell’impianto: «Il sistema utilizza una telecamera termica che, mediante videoanalisi, percepisce la presenza dell’animale sulla strada e nei suoi pressi, fino a circa 400 metri di distanza. Se la telecamera registra un animale il software dà l’allarme e, attraverso una centralina, attiva i sensori luminosi presenti sulla strada a distanza di 50 metri l’uno dall’altro, da una parte e dall’altra della carreggiata. In questo modo il conducente sa che deve fare più attenzione, perché quell’animale potrebbe attraversare all’improvviso.
La bontà di questo sistema è che non interferisce in alcun modo sull’animale, non lo disturba, ma funge solo da allarme per chi guida».
L’importanza di intervenire in questa direzione è confermata dai dati. Nel 2021 sul territorio delle valli di Fiemme e Fassa sono stati investiti ben 135 animali selvatici. Si tratta del dato più elevato degli ultimi dieci anni, che spesso si traduce nella morte dell’animale e in ingenti danni per la vettura dell’investitore. Numeri a cui si vuole cercare di trovare una soluzione, pur sapendo che il comportamento degli ungulati e delle altre specie selvatiche può variare da stagione a stagione.
La zona di fondovalle è comunque particolarmente frequentata dalla fauna selvatica per la presenza del torrente Avisio e delle sue fasce ripariali che costituiscono un importante corridoio ecologico. In questa strada si verificano quindi spesso le collisioni con mammiferi, specialmente nelle ore notturne e in condizioni climatiche particolari, quali inverni con abbondanti nevicate che spingono gli animali a scendere a valle.
.«L’impianto che verrà realizzato a Cavalese è uno dei primi a livello nazionale, ma credo possa essere davvero utile per ridurre gli incidenti – prosegue Baldo – Il sistema permette inoltre di raccogliere dati statistici informando sulla direzione verso la quale si dirigono gli animali, se attraversano la strada oppure se rimangono nei boschi. Il passo successivo sarà quello di far conoscere a tutti il suo funzionamento: servirà far capire agli automobilisti che se le luci si accendono significa che nelle vicinanze c’è effettivamente un animale e quindi un possibile pericolo» (L’Adige).